Meloni ‘avvia’ dossier Pnrr. Dall’Europa arrivano altri 21 mld

Cabina regia luogo "istituzionale" decisioni, riunioni periodiche. Fitto coordinatore

NOV 8, 2022 -

Roma, 8 nov. (askanews) – La definisce “la maggiore sfida del governo”, “l’occasione da non sprecare”. Giorgia Meloni apre ufficialmente il dossier Pnrr e lo fa convocando a palazzo Chigi la cabina di regia proprio nello stesso giorno in cui la commissione Ue stacca l’assegno da 21 miliardi per la seconda tranche di aiuti, quelli garantiti dal rispetto degli impegni presi per il primo semestre dell’anno. Praticamente c’è tutto l’esecutivo, oltre ai rappresentanti di Regioni, Province e Comuni. È la prima riunione di questo tipo sotto la sua presidenza, ma non sarà l’ultima. Anzi, promette, gli incontri saranno “periodici”, non come accadeva con il precedente governo che li ha convocati “solo due volte”. In più, oltre alle riunioni in plenaria, ci saranno quelle settoriali e dei bilaterali con le singole amministrazioni che cominceranno già dalla settimana prossima. La scelta è quella di rendere la cabina di regia il “luogo istituzionale” da cui passano le decisioni e non a caso il coordinamento viene affidato al ministro Raffaele Fitto, che oltre ad avere la delega sul Pnrr – scelta che frena anche eventuali fughe in avanti di singoli ministeri – è anche il fedelissimo che in questi anni ha costruito i rapporti della premier con l’Europa. Perché il difficile arriva adesso e Giorgia Meloni insiste sulla necessità che si possa fare qualche correzione al piano, dal momento che da quando è stato scritto molte cose sono cambiate, a cominciare dalla crisi energetica e dai costi delle materie prime che, a suo giudizio, stanno complicando la “messa a terra” di molti progetti. Lo conferma anche il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, al termine della riunione. “È stato sollevato il problema dell’aumento dei costi, per il quale penso si stiano facendo delle valutazioni nel rapporto con la Commissione europea”, dice. D’altra parte la questione è stata uno dei nodi centrali delle interlocuzioni che la premier ha avuto con le istituzioni di Bruxelles, non a caso scelta come sua prima tappa internazionale. Entro la fine dell’anno, infatti, l’Italia deve centrare 55 tra obiettivi e traguardi per accedere alla terza tranche di 19 miliardi: nel suo ultimo report, lo scorso 5 ottobre, Mario Draghi spiegava che ne erano stati realizzati già 21. Meloni non fornisce un dato aggiornato, ma sottolinea che “in termini di spesa il Pnrr sconta alcune difficoltà” visto che “dalla nota di aggiornamento al Def di settembre si evince che il livello della spesa al 31 dicembre 2022 è di 21 miliardi di euro a fronte di 33 miliardi di euro previsti” ad aprile 2022. “L’obiettivo espresso da tutti è quello di rispettare i tempi previsti e utilizzare al meglio tutte le risorse”, comunica a fine riunione una nota di palazzo Chigi. Meloni sa che il rispetto di questi impegni sarà anche una prova dell’affidabilità della sua leadership sul fronte economico, e per questo invita tutti a “essere sempre presenti alle riunioni” ma anche ad affrontare questa materia “con approccio pragmatico e non ideologico”.