Toti: autonomia regionale non crea cittadini di serie A e serie B

Sbagliata Stato unitario che ha cercato di appiattire tutto verso il basso

AGO 19, 2022 -

Elezioni Roma, 19 ago. (askanews) – “Autonomia non vuol dire dividere il Paese in 3 o 4 parti, in ricchi e poveri come qualcuno tenta di far credere. Se il Paese va a due, tre velocità la colpa non è dell’autonomia che non c’è mai stata, ma della scelta sbagliata di uno Stato unitario che ha cercato di appiattire tutto verso il basso invece di garantire e favorire la possibilità dei territori di usare le proprie peculiarità”. Lo dice Giovanni Toti, presidente di Italia al Centro, in rappresentanza della lista Noi Moderati che parteciperà alle prossime elezioni, nel Puntoti, sua rubrica social sottolineando che “il tema è stato fin troppo dimenticato in questa campagna elettorale ma ritengo sia invece molto importante”. “Dare maggiore autonomia alle Regioni – chiosa Toti – vuol dire attuare quel Modello Liguria che ci ha consentito di realizzare infrastrutture, una fra tutte il nuovo ponte di Genova, in così poco tempo. Vuol dire gestire i propri rifiuti e costruire termovalorizzatori per creare energia e rendere l’ambiente più pulito. Ma anche prendersi cura delle eccellenze della propria sanità al meglio. Gli elettori devono poter giudicare la propria classe politica e lo devono fare da vicino, devono sapere di chi è la responsabilità del perché non hanno qualche attività e perché alcune cose vanno bene e altre vanno male”. “Tante Regioni – spiega ancora il presidente della Regione Liguria – hanno chiesto l’autonomia, prevista dalla nostra Costituzione. Penso alla Liguria sulle infrastrutture, sui porti, sul turismo. Il che non vuol dire distinguere tra cittadini di serie A e di B. Queste divisioni sono state create dal nostro Paese proprio perché non c’è autonomia e tutti si sono dovuti adeguare a standard che sono diversi da regione in regione”. Toti sottolinea poi di credere fermamente “nella responsabilità dell’elettore di valutare chi lo governa e premiarlo o punirlo alle urne. E questa è la riforma più importante per rendere effettivo il potere di voto dei cittadini ed è la prima cosa che ‘Noi moderati’ chiederemo al Parlamento di approvare perché la chiediamo da tanti, troppi anni”.