Ponte Morandi, Toti: serve presto una verità giudiziaria

"Non ricuce dolore ma almeno è un passo di riconciliazione fra famiglie vittime e Stato, Confido ci si arriverà"

AGO 14, 2022 -

Ponte Genova Roma, 14 ago. (askanews) – “Spero che presto si arrivi a una verità giudiziaria sul Ponte Morandi” anche se “la giustizia è un grande malato di questo Paese”. Lo dice il presidente della Liguria Giovanni Toti, nel quarto anniversario del crollo del ponte Morandi “Mi sono svegliato – ha detto Toti a No stop news a Rtl 102.5- con le stesse tre potenti sensazioni: quella di dolore per le quarantatre persone che non ci sono più, poi con la richiesta di giustizia che guarda il tribunale di Genova e il processo in corso che spero possa concludersi con la verità e nel più breve tempo possibile e poi consentitemelo con orgoglio di andare oggi ad andare a ricordare quella giornata sotto un ponte ricostruito. Un ponte bello, con la penna di Renzo Piano e ricostruito in dei tempi diventati in qualche modo un modello per il Paese. L’impegno di questi anni della città di Genova ha ricucito un po’ se non il dolore dei familiari quella ferita, quello strappo che si era consumato quando quel ponte è crollato”. Toti auspica che la rapida ricostruzione del Ponte sia modello”soprattutto per quello che succederà dopo le elezioni. Continuo a pensare che quei due anni in cui abbiamo ricostruito un ponte siano un tempo ragionevole, in altre parti del mondo lo sarebbero assolutamente, in altri casi potrebbero essere più corti. Bisogna che la politica torni a fare la politica, che torni ad avere il coraggio di scegliere, di fare leggi applicabili, di riformare codici con cui affidiamo i lavori, le griglie con cui si fanno i controlli dei lavori che stiamo facendo”. “Bisogna che la politica si riassuma le responsabilità dopo anni in cui ha fatto esattamente l’opposto. Ha scaricato le responsabilità su leggi complicatissime che impediscono di fare le cose più normali in questo Paese e al contempo è andata in giro per le piazze a promettere cose irrealizzabili. La separazione tra quello che si riesce a fare in questo Paese e quello che si promette è diventato qualcosa di insopportabile. Cerchiamo di fare una campagna elettorale sobria, di promettere quello che potrà accadere e di farlo accadere davvero”. Quanto al processo per il crollo, “l’anno scorso -ricorda Toti- il Ministro Cartabia fu qui, donna molto seria. Penso che la risposta abbia dei toni appropriati, dopodiché la giustizia è un grande malato di questo Paese per molte ragioni. Spero che il prossimo governo possa fare quel pezzettino di strada in più che il governo Draghi e il ministro Cartabia non sono riusciti a fare, anche perché come noto erano un governo che tenevano all’interno quelle stesse forze che aveva voluto la riforma Bonafede, che considero una delle grandi iatture di questo Paese”. Inoltre, “vorrei ringraziare – dice Toti- il Tribunale di Genova che lo sta conducendo, l’ha condotto. Anche il procuratore Cozzi ora in pensione ha pensato le consegne qualche mese fa con grande sobrietà e impegno. Credo si arriverà a una verità giudiziaria che non ricucirà il dolore ma comunque è un primo passo di riconciliazione tra quelle famiglie e lo Stato”.