Draghi vola da Erdogan, rilancio dialogo su Ucraina e Libia

Dopo il "gelo" di aprile 2021 premier ad Ankara per completare riavvicinamento

LUG 4, 2022 -

Ue Ankara, 4 lug. (askanews) – La guerra in Ucraina e la situazione in Libia, ma anche la questione dei migranti, sono i temi al centro del terzo vertice intergovernativo italo-turco, in programma ad Ankara domani, a dieci anni dall’ultimo che fu ospitato a Roma nel maggio 2012. L’incontro arriva dopo il “gelo” dell’aprile dell’anno scorso tra Edogan e Draghi (che lo definì un “dittatore”) e si inserisce in un rilancio delle cooperazione bilaterale tra i due Paesi, rimasta comunque molto intensa su diversi fronti. Un rilancio passato dai faccia a faccia tra i due leader prima a margine del G20 di Roma (30 ottobre 2021) e poi del vertice Nato di Bruxelles (24 marzo 2022). Le relazioni tra i due governi si sono poi fatte più intense dallo scoppio del conflitto in Ucraina, con contatti continui tra i due ministri degli Esteri. Ankara sta del resto giocando un ruolo rilevante come possibile mediatore tra Mosca e Kiev, in particolare sulla questione del grano bloccato nei porti ucraini. Il vertice sarà dunque un’occasione di confronto su questo tema. Peraltro la Turchia è anche un importante partner energetico per l’Italia: il gasdotto Tanap (Trans-Anatolian Pipeline), che la attraversa da est a ovest per poi collegarsi con la Tap, rappresenta la terza rotta di approvvigionamento di gas per l’Italia dopo i flussi dall’Algeria e dalla Russia, con volumi in aumento del +62.5%. Al centro dell’agenda anche la situazione in Libia, dove le rivolte degli ultimi giorni, con l’assalto al Parlamento, mettono a rischio il già fragilissimo equilibrio raggiunto. Collegato a questo, un altro tema rilevante sarà quello delle grandi migrazioni: i migranti irregolari giunti in Italia sulla rotta del Mediterraneo orientale in partenza dalla Turchia sono più che triplicati. I due governi sono al lavoro per rendere più regolare e strutturato il dialogo su questo tema. Tra gli obiettivi di fondo di Roma c’è il rafforzamento del dialogo bilaterale anche in ottica europea, con la Turchia che è partner Nato e candidata all’ingresso nell’Ue. Il Paese è infatti considerato un partner strategico, dal punto di vista geopolitico ed economico, e la volontà del governo italiano è promuovere un approccio “costruttivo” dell’Europa, anche nell’ottica di favorire sviluppi positivi sui diritti umani. Sul tavolo domani ci saranno anche le relazioni economiche, rilevanti, tra i due Paesi. La Turchia è il primo partner per l’Italia in Medio Oriente e Nord Africa: nel 2021, l’interscambio si è attestato a 19,4 miliardi di euro (+27,7% rispetto all’anno precedente), con esportazioni italiane per 9,5 miliardi (+23,6%). Le relazioni economico-commerciali non si limitano all’interscambio commerciale: gli investimenti diretti italiani in Turchia ammontano a circa 6 miliardi di dollari e, secondo i dati del Ministero del Commercio turco, le aziende con capitale proveniente dall’Italia in Turchia sono oltre 1.500. Nel corso del vertice (a cui insieme a Draghi partecipano anche i ministri Luigi Di Maio, Lorenzo Guerini, Luciana Lamorgese, Giancarlo Giorgetti e Roberto Cingolani) verranno firmati accordi e protocolli d’intesa in ambiti che vanno dalla cooperazione in materia di affari esteri e difesa al sostegno alle micro, piccole e medie imprese, dallo sviluppo sostenibile al riconoscimento delle patenti di guida. Draghi arriverà domani ad Ankara alle 15.30 (le 14.30 in Italia), dopo la visita all’Anitkabir, il mausoleo di Atatürk arriverà al Palazzo Presidenziale per il colloquio con Erdogan. Nello stesso momento si terranno i bilaterali tra i ministri italiani e quelli turchi. A seguire è in programma la plenaria. Alle 19/19.30 circa (ora locale) è prevista la firma degli accordi e la conferenza stampa congiunta.