Tutti contro tutti dopo i ballottaggi, vertice lontano

Accuse reciproche fra i partiti sulle debacle, da Verona a Monza

GIU 27, 2022 -

Centrodestra Roma, 27 giu. (askanews) – Tutti puntano il dito contro le divisioni, causa delle sconfitte ai ballottaggi, ma tutti continuano con le accuse reciproche. Nel centrodestra il day after dei ballottaggi amministrativi si consuma in un tutti contro tutti, e il vertice invocato non sembra all’orizzonte: “Meglio far decantare la situazione e abbassare la temperatura”, dicono dai vari partiti. Accuse reciproche su Verona, con Forza Italia che sottolinea la necessità di “candidature moderate”, la Lega che sottolinea l’errore di “non aprirsi ad altre energie” e Fratelli d’Italia che ribatte sostenendo che “la candidatura sbagliata era quella di Tosi”, accusando anche Salvini per l’intervista a La Stampa di domenica mattina a urne aperte contro il candidato Federico Sboarina: “Non si era mai vista una cosa del genere…”. E poi da via della Scrofa partono le bordate contro gli alleati: “Tutti parlano di Verona, ma di Catanzaro che dicono? E poi, ad Alessandria, città del capogruppo leghista Molinari, chi ha perso? Noi siamo il primo partito…”. Ancora: “A Monza qualcuno di Forza Italia ha organizzato il comizio solitario di Berlusconi… Pensavano di vincere e hanno voluto metterci il cappello senza invitare nessun altro della coalizione, ma non tutte le ciambelle riescono col buco”. Anche Matteo Salvini, pur dicendosi pronto ad un vertice “anche domani”, accusa: “Non è possibile perdere in città importanti perchè il centrodestra si divide e sceglie di non allargarsi e di includere altre forze ed energie, per paura, per calcolo per interessi di parte”. Mentre Silvio Berlusconi, che assiste da mesi alla competizione tra Meloni e Salvini, si limita a fare riferimento alle “divisioni che allontanano gli elettori”, ma rivendica l’importanza di candidati “moderati e di centro”. E si propone come ispiratore di una rinnovata intesa. Ecco, non proprio il clima per un vertice di persona: la Lega riunirà i propri organismi solo lunedì prossimo, FdI riconosce la necessità di far svelenire il clima, e anche da Fi fanno sapere che per l’iniziativa annunciata da Berlusconi “ci vorrà ancora qualche settimana”. Intanto proseguono le schermaglie sulle regionali, prossimo campo di battaglia interno. La Lega respinge l’ipotesi Moratti, incontrata oggi per un “breve saluto” da Salvini, e in un vertice lombardo tra Salvini, Giorgetti e Cecchetti conferma la ricandidatura di Fontana. Fratelli d’Italia fa sapere di non voler eccepire: “Per noi Letizia Moratti è un profilo di grande valore che può ambire a qualsiasi ruolo, ma se l’uscente vuole e il suo partito lo ricandida, noi rispettiamo questa regola”. Ma ovviamente “deve valere per tutte le Regioni”, e dunque anche per la Sicilia di Musumeci, che sarà il primo nodo da sciogliere in termini temporali. “Questa regola è venuta meno a Verona e abbiamo visto come è finita”, fanno notare da FdI.