Green pass, Consiglio Stato: legittima richiesta, non viola privacy

"Prevale l'interesse pubblico"

SET 17, 2021 -

Coronavirus Roma, 17 set. (askanews) – Il green pass è una richiesta legittima e non viola la privacy. Lo ha stabilito il consiglio di Stato confermando la decisione del Tar del Lazio e respingendo il ricorso di quattro cittadini non vaccinati. Il Consiglio di Stato, pronunciandosi in sede cautelare, ha ribadito “la validità e l’efficacia delle disposizioni attuative del sistema incentrato sulla certificazione verde COVID-19 (Green pass)”, si legge in una nota. Il Consiglio, confermando la decisione del TAR Lazio n. 4281/2021, prosegue la nota, “ha respinto la prospettazione di 4 cittadini, non vaccinati, secondo i quali il meccanismo di contenimento dell’epidemia delineato dal legislatore nazionale comporterebbe un pregiudizio della riservatezza sanitaria, in contrasto con la disciplina europea sulla protezione dei dati sanitari”. La decisione cautelare ha rilevato che, in ogni caso, non essendo stata dimostrata l’attualità del pregiudizio lamentato dai ricorrenti, restando salva la libera autodeterminazione dei cittadini che scelgono di non vaccinarsi, risulta prevalente l’interesse pubblico all’attuazione delle misure disposte attraverso l’impiego del Green pass, anche considerando la sua finalità di progressiva ripresa delle attività economiche e sociali. In ogni caso, in sede di merito, il TAR potrà approfondire le questioni relative alla disciplina europea in materia di dati sanitari”, conclude la nota.