In attesa della “rifondazione”, eletti M5S a scuola di ecologia

Morosini non convince parlamentari: "Studioso non conosce mondo reale"

APR 12, 2021 -

Roma, 12 apr. (askanews) – Il progetto di “rifondazione” del Movimento 5 stelle affidato a Giuseppe Conte, non ha fatto passi avanti nel fine settimana: questo è il punto di vista condiviso da più di una fonte interna, dopo che nel fine settimana la nuova fase ha prodotto solo un questionario sottoposto ai parlamentari “e l’ennesimo sfogatoio”, dicono a Montecitorio, nelle assemblee con l’ex presidente del Consiglio. Davide Casaleggio celebra la memoria di suo padre Gianroberto, “cofondatore” insieme a Beppe Grillo del M5S.

Mentre per ora gli eletti stellati – che fra loro discutono da mesi della regola dei due mandati elettivi e delle preoccupazioni legate ai finanziamenti loro richiesti per superare la dipendenza dalla piattaforma Rousseau e costruire il nuovo soggetto politico – si devono accontentare di studiare per diventare più ecologisti. Ma la formazione dei parlamentari sulla “transizione ecologica e solidale”, affidata oggi a Marco Morosini, docente di politica ambientale al Politecnico di Zurigo, ha sollevato qualche perplessità fra deputati e senatori convocati per la conferenza, in due gruppi separati: sessione mattutina e pomeridiana.

Il professore, che ha una sua autorevolezza accademica, nella bio pubblicata sul suo sito personale ricorda che “dal 1992 è stato ispiratore e ghostwriter” per gli spettacoli di Grillo. Le famose “visioni” ambientali del comico genovese venivano almeno in parte dalla sua penna. “Per vantarsi – racconta uno dei presenti – ha detto a inizio lezione di essere stato uno degli ispiratori della scelta del superministero ispirandosi alla Francia: ma proprio lì è fallita con la rivolta dei gilet gialli perché la soluzione che avevano trovato fu quella di aumentare i prezzi dei carburanti. Insomma, abbiamo messo lì Cingolani ispirandoci a un fallimento…”.

Consumare meno energia, non usare spazzolini usa e getta ma con testine intercambiabili: questi alcuni dei suggerimenti dello studioso, “però poi non sa cosa rispondere quando lo metti di fronte alle problematiche concrete del governo, tipo: se fai gli incentivi per l’auto elettrica protestano quelli che non se la possono permettere, se li fai per i monopattini ti dicono che butti i soldi… E’ un professore e di quello che succede nel mondo reale sa poco”, commenta un “allievo” insoddisfatto.

Non un buon viatico per un Movimento che fatica a uscire dalle secche dei suoi conflitti interni e a guardare al futuro: Conte ha messo la formazione del ceto politico che verrà fra i suoi primi obiettivi da “rifondatore” e non è chiaro con quali denari finanzierà sedi, dirigenti, rapporti internazionali e appunto la scuola per chi deve assumere gli incarichi elettivi. “Se la devono fare così, risparmiassero i soldi (nostri)”, chiosa il parlamentare deluso dalla prima lezione sul nuovo corso a 5 stelle.

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