Com’è andato il colloquio tra Mattarella e i leader del centrodestra

Non si può aspettare a lungo, Paese ha bisogno di soluzioni

GEN 21, 2021 -

Roma, 21 gen. (askanews) – Interlocutorio. E’ il termine che ha attraversato gli incontri al Quirinale di Sergio Mattarella ieri con il premier Giuseppe Conte (dopo la fiducia ottenuta dal Parlamento, anche se al Senato non con voti assoluti) e oggi con la delegazione di centrodestra. Un incontro quest’ultimo sollecitato da Meloni e Salvini teso a voler rimarcare il diritto di poter parlare con il Colle, da opposizione, dopo la salita di Conte e il suo, ritenuto tale, “naufragio” politico.

Il sistema politico è evidentemente in evoluzione e si attendono le mosse del presidente del Consiglio dopo i voti di fiducia a Camera e Senato, numericamente vincenti ma non assoluti e tali probabilmente da non poter gestire una attività parlamentare produttiva. Rimane per il Quirinale, come fatto trapelare ieri, una situazione del tutto interlocutoria, in attesa di quanto potrà emergere dal confronto parlamentare, con da un lato la maggioranza M5s-Pd-Leu e dall’altro Lega-FdI-Fi a cui si aggiunge l’incognita di Iv. Il ruolo di Mattarella è comunque quello di garanzia per chiunque, a partire dalle opposizioni. Una neutralità istituzionale dovuta, e nelle corde di questo presidente. Ecco allora che il definire “interlocutoria” questa fase indica l’impegno, l’urgenza di capire e risolvere, in un modo o nell’altro, l’impasse politico.

Al Quirinale oggi i leader di centrodestra, sottolineando chiaramente come a loro giudizio questo governo non possa andare più avanti, hanno escluso qualsiasi tipo di gestione alternativa. Con un unico obiettivo: andare alle elezioni.

Mattarella ha preso atto delle sollecitazioni del centrodestra, come ieri ha registrato le valutazione di Conte sul voto parlamentare di fiducia al governo. Ora il capo dello Stato attende, i prossimi giorni. Ma non aspetterà troppo. Quali che saranno le sue determinazioni non è dato sapere, ma una cosa è certa: non si potrà andare a lungo e si dovrà dare al Paese una soluzione alla crisi (non politicamente ancora formale certo ma effettiva già ora nelle sue conseguenze) per il bene del Paese.

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