Di Maio: non presenterò mozioni agli Stati genereali, uniamo M5s

Documento De Masi è "manifesto politico, mappa per orientare Paese"

OTT 21, 2020 -

Roma, 21 ott. (askanews) – “Chi vuole bene al Movimento oggi ha il dovere di unire la nostra comunità. Perché sono le divisioni quelle che ci hanno sempre fatto male. Noi vinciamo quando siamo uniti e coesi, quando siamo una squadra in cui ognuno ha il suo compito e lo porta avanti”. Lo ha scritto Luigi Di Maio, ministro degli Esteri ed ex capo politico del M5S, in un post su Facebook che prende le mosse dall’approfondito sondaggio interno presentato nei giorni scorsi sull’identità e i contenuti programmatici della creatura politica fondata da Beppe Grillo. Agli Stati generali del Movimento (in programma in teleconferenza il 14 e 15 novembre), ha annunciato, “non presenterò né mozioni, né proposte singole, anche perché la discussione sarà partecipata e inclusiva, e il processo decisionale non alimenterà scontri”.

Il sondaggio di cui parla il ministro è stato realizzato, mentre parallelamente si procedeva all’organizzazione degli Stati generali del Movimento, dal sociologo Domenico De Masi su incarico della senatrice stellata Barbara Floridia. Per Di Maio rappresenta una “ricerca scientifica sul futuro del Movimento 5 stelle”. Si tratta, ha scritto l’esponente stellato nel suo post, di “un documento che raccoglie i nostri valori e che supera le logiche dei personalismi, che valorizza il gruppo e non il singolo. Un partito lo avrebbe definito un nuovo manifesto politico, mentre per noi è una mappa, una mappa per orientare il Paese nelle sfide dei prossimi 20 anni, nel bel mezzo di una pandemia che ha stravolto le nostre vite”.

“Non basta più dire cosa, ma bisogna approfondire – ha sostenuto Di Maio – il come e il quando. Il Movimento 5 stelle non è una vetrina, è una comunità, dove ognuno si sforza di capire il prossimo, dove la sintesi e il dialogo prevalgono sugli individualismi. Il Movimento del futuro non si deve limitare a essere una voce sola, non basta soltanto dire. Dobbiamo essere una mano sola, perché dobbiamo creare. Creare il futuro che desideriamo. Oggi siamo al governo e abbiamo l’opportunità di farlo. Ma per riuscire nel nostro intento dobbiamo essere uniti. In questi anni ci hanno dato per morti innumerevoli volte. Nessuno avrebbe mai creduto che saremmo riusciti a vincere. Eppure abbiamo vinto le elezioni politiche degli ultimi 10 anni. Nessuno credeva che saremmo riusciti a portare a casa il taglio dei parlamentari. Invece ce l’abbiamo fatta. Ce l’abbiamo sempre fatta. E non ho dubbi che se saremo uniti ce la faremo ancora. Dobbiamo rafforzarci e organizzarci. E anche di questo potremo discutere agli Stati Generali.

(segue)