Azzolina: la scuola non deve chiudere

Ipotesi lezioni a distanza per superiori

OTT 18, 2020 -

Roma, 18 ott. (askanews) – “Le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado devono restare assolutamente e completamente aperte come lo sono oggi in quasi tutt’Italia. Per la secondaria di secondo grado, le superiori, può accadere quel che già sta accadendo: vorrei dare una notizia, la didattica a distanza è già utilizzata”. Così, in una intervista e Repubblica, la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina tratteggia le decisioni sulla scuola che potrebbero essere assunte oggi dal governo.

Ma guai a chidergli di una possibile chiusura delle scuole: “Pensavano fosse un rigore a porta vuota. – usa la metafora calcistica – Credevano di poter chiudere le scuole, vanificando l’immenso lavoro fatto quest’estate e gli stessi sacrifici dei ragazzi, senza che ci fosse alcuna reazione. Ma hanno trovato un’intera comunità fatta di docenti, personale scolastico, famiglie, studenti, pronta a parare”, un riferimento a quello che sta capitando in Campania.

La ministra spiega anche perchè le scuole non vanno chiuse come fatto in Campania. “Perché è una scorciatoia, – argomenta – come mettere la polvere sotto il tappeto. Si pensa che non sia un costo e invece è elevatissimo e mina il futuro del Paese. Stiamo parlando di far esplodere un problema che già abbiamo tantissimo come la dispersione scolastisca. In alcuni territori le scuole non sono solo luogo di apprendimento, ma un posto dove si impara la legalità. Io ci sono stata in Campania. Lì la scuola non è meno importante del pane. Chiuderla significa prendere quei bambini e sottrarre loro un pezzo di futuro enorme, non lasciargli speranza”.

Infine il concorsone dei docenti sulla scuola che impegnerà migliaia di persone anche con lunghi spostamenti. “Sfatiamo i miti. Il concorso della scuola si fa su tutt’Italia. Abbiamo migliaia di aule. – non arretra la Azzolina – In ogni laboratorio ci sono al massimo dieci persone. Tutte distanziate, con la mascherina, la misurazione della temperatura all’ingresso. La prova non dura 8 ore, ma 150 minuti. C’è un protocollo severissimo validato dal Cts che non è certo incline ad avallare rischi. Quindi dico solo: sleghiamo il piano politico dal piano reale”, adombrando l’ipotesi di una scusa per farlo saltare: “altrimenti – conclude – non si spiega perché non vengano messi in discussione tutti gli altri concorsi”.

Gci/Int2