Referendum, alle 12 l’affluenza è più alta che per le regionali

Nelle regioni in cui si vota per entrambe le consultazioni

SET 20, 2020 -

Roma, 20 set. (askanews) – L’affluenza per il referendum è più alta di quella per le regionali, almeno alle 12 del primo giorno di voto. Confrontando i dati relativi alle due consultazioni si nota che dove si vota sia per il taglio dei parlamentari che per la regione, la partecipazione al voto è più alta per il referendum.

A livello nazionale, sulla riduzione del numero dei parlamentari ha votato finora il 12,25% degli aventi diritto, meno del 20,14% registrato nel 2016 per il referendum sulla riforma Renzi, ma allora si votava solo nella giornata di domenica.

Ma se si raffronta la partecipazione alle due consultazioni nelle regioni nelle quali si vota anche per il presidente e per il consiglio regionale, si scopre che ovunque – per ora – l’affluenza è più alta per il referendum: in Puglia, alle 12, ha votato per il referendum il 13,22% degli aventi diritto, contro il 12,04% delle regionali. In Campania il 12,46%, contro l’11,32%. In Liguria 15,43% contro 13,95%. In Veneto 16,31% per il referendum, 14,75% per le regionali.

Stessa situazione in Toscana (15,44% contro 14,67%), Marche (14,9% contro 13,43%) e Valle d’Aosta (18,24% per il referendum rispetto al 17,66% per le regionali).

In Campania ha votato l’11,32% degli aventi diritto, in Liguria il 13,95%, in Puglia il 12,04% e in Veneto il 14,75%.

In Toscana, come risulta dal sito della regione, l’affluenza è stata del 14,67%, quasi identica a quella di cinque anni fa quando però si votava in un solo giorno. Nelle Marche ha votato il 13,34% e in Val d’Aosta il 17,66%.

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