Regionali, Letta: comunque vadano Zingaretti deve restare

"Apertura a Renzi? Le porte aperte non mi spaventano"

SET 14, 2020 -

Roma, 14 set. (askanews) – “Sono elezioni regionali e tali debbono rimanere. Zingaretti è stato eletto alle primarie e, a parte il fatto che non si può cambiare leadership a ogni cambio di scenario, bisogna riconoscergli di aver spostato l’asse del Paese. Il Recovery fund è un risultato incredibile, ci sono 209 miliardi fondamentali per la vita dei cittadini e per le imprese”. Lo dice l’ex premier Enrico Letta, in una intervista al ‘Corriere della Sera’.

Zingaretti è accusato di essere ‘subalterno’ al M5s. “Chi lo dice racconta una balla. Sulla cosa più importante, il rapporto con l’Europa, il Pd ha fatto la differenza. Avevamo un governo antieuropeo e adesso abbiamo un governo europeista e questo grazie al lavoro di Zingaretti nei confronti dei Cinque Stelle”.

Per quanto riguarda l’apertura fatta a chi è fuori dal Pd da parte di Stefano Bonaccini, Letta afferma: “Le porte aperte non mi spaventano, anche se troppo spesso nel campo del centrosinistra hanno prevalso ripicche e odi personali. A Cesenatico abbiamo fatto un piccolo esperimento, far ragionare in un campo largo voci anche diverse tra loro come Speranza, Franceschini, Landini, Schlein, Bonaccini. In futuro mi piacerebbe coinvolgere anche Bonelli e Bonino”. Anche a Renzi? “Non ho sentimenti di rivincita, o di chiusura, sono per i confini larghi. L’importante è che tutti siamo consapevoli di quanto la leadership di Zingaretti ha fatto per il Paese, spostandolo su una posizione europeista”.

Se il governo perde le Regionali, Conte deve lasciare? “No, Pd e M5S vanno divisi a queste elezioni, che sono a turno unico. Quindi non è un test nazionale”. Conte può essere il federatore del centrosinistra? “Sono convinto che si voterà a scadenza naturale, febbraio del 2023. È un’era geologica, parlarne adesso è inutile. E Conte è totalmente concentrato nel lavoro che sta facendo, direi anche bene”.