Il richiamo di Mattarella: non dividersi su scuola, sfida decisiva

Il Capo dello Stato a Vo': "Da qui riparte l'Italia"

SET 14, 2020 -

Vo’, 14 set. (askanews) – Nonostante le difficoltà che innegabilmente ci sono, non ci si divida sulla scuola. Sergio Mattarella inaugura l’anno scolastico a Vo’, e dal paesino veneto dove prima di ogni altro luogo ha colpito la pandemia di coronavirus, prova a frenare le polemiche sulla riapertura: “Conosco i ritardi e le difficoltà e so bene che vi saranno inevitabili polemiche. So anche che, in atto, vi sono risorse limitate”, ha riconosciuto Mattarella. “Ma un Paese – è il monito del Capo dello Stato – non può dividersi sull’esigenza di sostenere e promuovere la sua scuola. Oggi la riapertura della scuola è una prova per la Repubblica. Per tutti. Nessuno escluso”.

La riapertura delle scuole è “una sfida decisiva”, il segnale della “ripartenza dell’intera società”, dopo “l’angoscia” e “le chiusure” per provare a contenere la pandemia di Covid 19. E proprio per questo valore simbolico, Mattarella insiste più volte sul senso di “comunità”, nelle scuole e nel Paese: chiamando all’impegno comune insegnanti e genitori da un lato, e tutte le istituzioni della Repubblica dall’altro.

Nel cortile dell’istituto Guido Negri, un lungo applauso saluta il Capo dello Stato, come più tardi nella piazza della Liberazione, dove ringrazia la cittadinanza per l’esempio di “serietà e responsabilità” offerto a tutta Italia: “La solidarietà è quel che lega il nostro Paese come comunità di vita e ci consente di superare ogni difficoltà, particolarmente quelle più insidiose come quelle che abbiamo attraversato e stiamo ancora affrontando”.

Ma la protagonista oggi è la scuola, decisiva per “formare cittadini consapevoli, sconfiggere l’ignoranza con la conoscenza, frenare le paure con la cultura, a condividere le responsabilità”: un monito contro ogni negazionismo o sottovalutazione della situazione.

Ma decisiva anche come “antidoto al virus della violenza e dell’intolleranza, che può infettare anch’esso la comunità se viene ridotta l’attenzione”. Il riferimento è all’omicidio di Willy Monteiro Duarte a Colleferro: “Siamo sconvolti per la morte di Willy, pestato a morte per aver difeso un amico contro la violenza. Il suo volto sorridente resterà come un’icona di amicizia e di solidarietà, che richiama i compiti educativi e formativi della scuola e dell’intera nostra comunità. In coerenza con questi valori occorre spiegare il massimo impegno per contrastare chi pratica una violenza vile e brutale che più volte si è manifestata anche nei giorni scorsi. Chi la predica o la eccita nei social”.

Perché la scuola possa assolvere il suo ruolo, serve cogliere la ripartenza come occasione per un “salto di qualità” rispetto a tutte le “fragilità” emerse: fondamentali saranno i fondi europei, “opportunità da non perdere”, e l’impegno sul digitale, sfruttando quanto di positivo messo in campo a causa della pandemia. Ma attenzione: “Dobbiamo evitare che il divario digitale diventi una frattura incolmabile”, ammonisce ricordando gli studenti che non avevano gli strumenti necessari per partecipare alle lezioni a distanza. E con l’occasione sottolinea “l’urgenza” di portare la banda larga “ovunque” nel Paese.

L’ultimo appello è alla cautela: “Tutti siamo responsabili, e dobbiamo sentirci tali nei confronti degli altri. Una prova di responsabilità è richiesta anche a voi, cari ragazzi, e sono certo che vi mostrerete all’altezza. Dai comportamenti di ciascuno dipende la sicurezza collettiva; quella dei vostri genitori, dei vostri nonni. Non c’è una responsabilità superiore che consenta di fare a meno di quella di ciascuno di noi. Dobbiamo andare avanti sapendo che sui sacrifici di oggi costruiamo il futuro”.