Referendum, Garavini: riforma accresce distorsioni bicameralismo

"Riduzione dei parlamentari crea grosso squilibrio di rappresentanza"

SET 4, 2020 -

Roma, 4 set. (askanews) – Il 20 e 21 settembre si vota per il referendum confermativo della riforma costituzionale che riduce il numero dei parlamentari. Su questo tema abbiamo rivolto una serie di domande ai parlamentari eletti nella circoscrizione Estero. Per Laura Garavini (Italia viva), eletta in Europa, la riforma “amplifica le distorsioni del bicameralismo perfetto”.

D. La riforma costituzionale che taglia il numero dei parlamentari eletti aveva sollevato molte critiche. Qual è la sua posizione, a poche settimane dal voto del referendum confermativo?

R. Al referendum voterò convintamente No. La riduzione del numero dei parlamentari, realizzato in questa maniera, crea un grosso squilibrio di rappresentanza e complica ulteriormente il meccanismo con cui si fanno le leggi. Anzichè intervenire sui difetti del sistema legislativo la riforma lascia invariato il bicameralismo perfetto, amplificandone le distorsioni. E penalizza in modo  particolare gli italiani residenti all’estero, che vedranno ridotta la loro rappresentanza nonostante il numero degli elettori Aire negli ultimi 10 anni sia addirittura raddoppiato. Il tutto sull’onda populista dell’antipolitica, vantando risparmi che sono invece irrisori: il valore di un caffè all’anno per ogni cittadino italiano.

D. In Italia l’appuntamento con le urne è legato alla scadenza delle elezioni regionali e delle amministrative. In che misura i connazionali all’estero sono a conoscenza dei contenuti del referendum e come pensa possano essere coinvolti nelle prossime settimane?

R. Purtroppo pochissimi elettori, soprattutto all’estero, sono a conoscenza dei contenuti dell’appuntamento elettorale. Trattandosi di un referendum confermativo non sarà necessario il raggiungimento di un quorum. Questo vuol dire che qualsiasi sará il numero dei partecipanti, il risultato sarà valido. E la concomitanza con le regionali fa temere il prevalere di posizioni populistiche. Per questo motivo, come Italia Viva all’estero, abbiamo lanciato una campagna informativa per sensibilizzare i connazionali a partecipare al referendum. Saremo in videoconferenza con i nostri 70 comitati nel mondo, dalla Germania, all’Argentina, da Malta alla Svezia, per spronare gli italiani all’estero a difendere le proprie istanze ed i propri diritti, votando No al referendum. 

D. Se l’esito del referendum confermasse la riforma, in che modo si potrebbe intervenire sul problema della rappresentanza ridotta per le comunità degli italiani all’estero?

R. Come eletti all’estero, attraverso un impegno bipartisan, ci stiamo attivando per la costituzione di una commissione parlamentare bicamerale per gli italiani nel mondo. Uno degli obiettivi della bicamerale è anche quello di far fronte alle conseguenze negative che la riforma inevitabilmente innescherà, nel caso in cui dovesse essere definitivamente approvata. Vale a dire rafforzare il lavoro di lobby a favore dei connazionali all’estero nei confronti del Governo.