Berlusconi “paziente a rischio” ma situazione “confortante”

Zangrillo diffonde il primo bollettino: "Non è intubato, sono ottimista"

SET 4, 2020 -

Milano, 4 set. (askanews) – Silvio Berlusconi non è in terapia intensiva, non è intubato né assistito con ossigeno-terapia, ma l’età e il quadro clinico pregresso fanno di lui un “paziente a rischio”. Tuttavia la situazione clinica “allo stato attuale è tranquilla, è confortante”. È questo, in sintesi, il primo bollettino medico dell’ex premier, diffuso nel pomeriggio dal suo medico curante, il professor Alberto Zangrillo, che si è detto “ottimista per le prossime ore e per i prossimi giorni”.

Zangrillo ha confermato che ieri sera l’evoluzione del quadro clinico di Berlusconi lo ha indotto a degli accertamenti strumentali e “le risultanze mi hanno consigliato il ricovero in ospedale”. La diagnosi è quella di una polmonite bilaterale interstiziale, un “blando coinvolgimento polmonare” – lo ha definito Zangrillo – “una forma di infezione polmonare in una fase iniziale, che è stata identificata nei tempi giusti, molto precocemente”.

Dunque un regime di “ricovero normale”, in una camera che – ha assicurato Zangrillo – “risponde ai requisiti richiesti dalle disposizioni regionali per i pazienti ospedalizzati con Sars-Cov-2 e dunque ha tutti i dispositivi di tutela nei confronti di terzi e dell’ospite”. Ma visto il quadro clinico pregresso, “quello di un uomo che tra poco compirà 84 anni”, il professore ha sottolineato l’opportunità di essere “assolutamente cauto”: “È un paziente ‘a rischio’ per l’età e per le patologie pregresse che sono a tutti note”.

In ogni caso Berlusconi “non è intubato e respira spontaneamente”, e al momento non necessita neppure di ossigeno-terapia: “Tutte le narrazioni di supporti di ossigeno-terapia sarebbero anche plausibili ma le nego. Non ci sarebbe assolutamente nulla di male nel fare un minimo di ossigeno-terapia, ma non in questa fase”.

La terapia migliore è “il riposo assoluto” ma “non è stato assolutamente facile convincere Berlusconi, ho dovuto insistere soprattutto questa notte”, ha riferito Zangrillo, sottolineando però che “l’uomo è pronto e intelligente e una volta informato di quello che lo riguardava ne ha convenuto ed è contento della decisione presa. Certo, “l’umore di Berlusconi non è dei migliori, come anche il mio”. Ora la previsione è di “qualche giorno di degenza” al San Raffaele, “anche perché esistono dei protocolli terapeutici precodificati e prevedono qualche giorno in ospedale. Qualche giorno significa qualche giorno e non qualche decina di giorni”.