Bonus Covid Lombardia, le precisazioni dell’Anaao-Assomed

Maggioranza ha responsabilità per l'"infelice formulazione norma"

LUG 14, 2020 -

Milano, 14 lug. (askanews) – “Non corrisponde assolutamente al vero che l’emendamento proposto dalla Lega nella sua formulazione originaria andasse nella direzione da loro stessi auspicata”. Inizia così il comunicato di “precisazioni” firmato da Stefano Magnone, segretario Regionale Anaao-Assomed Lombardia, sulle polemiche politiche seguite all’esclusione dei medici extramoenia e degli specializzandi dai premi Covid,

“In quel testo – sostiene Magnone – si usavano impropriamente i soldi del Fondo Sanitario Nazionale per pagare (due volte!) i liberi professionisti assunti per l’emergenza e gli specializzandi. Peccato che nessuna di questa due categorie appartenga al servizio sanitario nazionale, ovvero non sono dipendenti, come la norma prevede. In più lo stesso testo prevedeva che i quattrini fossero destinati ai fondi per gli incentivi, che corrispondono alle retribuzioni di risultato, cui è noto gli extramoenia non accedono”.

“Da qui – prosegue la nota – la nostra espressione ‘infelice formulazione della norma’, di cui ovviamente anche la maggioranza porta la sua responsabilità. La ciliegina sulla torta, invece, l’ha messa proprio la Lega prevedendo un tetto di 2000 euro, che in Lombardia era già stato raggiunto. Quindi chi vuole diversificare, stando alle dichiarazioni di Daniele Belotti, in base allo sforzo profuso, è stato proprio chi, come abbiamo dichiarato, ha ‘tenuto in nessuna considerazione l’effettivo impegno lombardo rispetto al totale del paese, come se tutti avessero avuto lo stesso stravolgimento della propria professione, della propria vita e del proprio impegno lavorativo’.

“Tutto ciò – prosegue – è avvenuto senza che, a nostra conoscenza, la Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia sia stata interpellata dal punto di vista tecnico per questi problemi. Davvero uno strano modo di legiferare. Ora non resta – conclude la nota – che rimediare alla confusione e mettere una definitiva parola di chiarezza. Un consiglio a tutti i partiti politici: sentano i sindacati, che di contratti se ne intendono, e risparmieranno qualche brutta figura”.