Giammaroli (Mes): se Italia userà Fondo né clausole né austerity

Parla il segretario generale del Salva Stati

LUG 6, 2020 -

Roma, 6 lug. (askanews) – Le nuove linee di credito del Meccanismo europeo di stabilità, oggetto di aspro confronto tra i partiti in Italia, “non hanno nulla a che vedere con i prestiti del passato: non portano a condizionalità ex post, austerity o ristrutturazione del debito”.

A spiegarlo è Nicola Giammarioli, segretario generale del Mes, numero due dell’istituzione guidata dal tedesco Klaus Regling. In un’intervista a “Repubblica”, Giammarioli chiarisce che “alle attuali condizioni di mercato, i tassi di interesse sono negativi. Quindi non solo l’Italia non pagherebbe alcun costo aggiuntivo, ma si troverebbe a rimborsare una cifra inferiore a quella ricevuta”.

Oggi l’Italia “risparmierebbe 500 milioni all’anno, ovvero 5 miliardi nei 10 anni coperti dalle nostre linee di credito. Sono soldi che potrebbero essere impiegati per finanziare altre politiche a beneficio dei cittadini”.

“Secondo le nostre analisi, che derivano anche dalle discussioni con gli investitori – aggiunge – l’accesso alla nostra nuova linea di credito non provocherebbe alcuno stigma, non ci sarebbero danni di fiducia sui mercati. Non si tratta di un salvataggio come quelli del passato, non è un soccorso lanciato durante una crisi finanziaria o per rimediare a scelte sbagliate di un governo. Si tratta di una linea di credito studiata per rispondere alla pandemia, fenomeno del quale nessuno ha colpa”.