2 giugno, a corteo centrodestra saltano norme sanitarie: è polemica

Pd: scelto modo peggiore per manifestare. I Verdi: esposto in Procura

GIU 2, 2020 -

Roma, 2 giu. (askanews) – Dovevano essere 300 o 400 fra parlamentari e dirigenti politici, ne sono arrivati molti di più in piazza col centrodestra a Roma, la principale delle oltre 70 manifestazioni convocate “non per protesta”, secondo il leader della Lega Matteo Salvini, “ma per portare le nostre proposte” e per rappresentare “gli italiani dimenticati”. Risultato: una scenografica occupazione di via del Corso (partendo da piazza del Popolo) con uno striscione tricolore lungo centinaia di metri, qualche bizzarria come una bandiera con lo stemma dei Savoia esibita nel corteo nel giorno della Festa della Repubblica e tante polemiche. Le polemiche politiche nascono dalla gestione dell’evento che ha fatto saltare le norme del distanziamento sociale: selfie, mascherine sfilate, calca.

Silvio Berlusconi, dal suo esilio volontario in Francia, twitta in mattinata una spiegazione per la manifestazione “a numero chiuso”: “È una manifestazione civile, composta, solo simbolica. Dovevamo limitare al massimo il numero dei partecipanti per evitare il rischio di assembramenti e non dare cattivi esempi. Non si può fare la predica e poi essere i primi a trasgredire”. Ma il giudizio che viene dalle forze opposte al centrodestra, cioè dalla maggioranza di governo, non asseconda l’ottimistica previsione mattutina del leader di Forza Italia, rappresentato nel corteo dal vice Antonio Tajani, che garantisce, nonostante i “vaffa” del corteo verso il premier Giuseppe Conte, che in piazza non c’è “nessun intento divisivo”.

Le divisioni invece sono alimentate anche dalla manifestazione,a giudicare dalle reazioni. Duro il capogruppo Pd al Senato Andrea Marcucci: “C’erano tanti modi – scrive su twitter – per manifestare il proprio dissenso. Salvini e Meloni ovviamente hanno scelto il peggiore, fregandosene dei sacrifici di milioni di italiani. Che pena”. Il suo collega di partito Matteo Orfini accusa Salvini e Meloni che “per quattro selfie e qualche like rischiano di vanificare gli sforzi che tutti gli italiani hanno fatto in questi mesi”.

Per Nicola Fratoianni, di Sinistra italiana, Meloni e Salvini sono “irresponsabili” per le centinaia di persone “ammassate” a Roma: “Mascherine abbassate, smartphone che passano di mano in mano per i selfie, senza guanti e senza forme di protezione e tutela. Poi mi raccomando, nelle aule del Parlamento – commenta – continuate pure a commemorare i morti di Bergamo… Vergogna”. E i Verdi, con il coordinatore Angelo Bonelli, annunciano un esposto in Procura: “Sono state violate tutte le misure sanitarie e tutto ciò è uno sfregio a chi ha combattuto, come gli operatori sanitari, contro la pandemia da Covid-19”.