“Confindustria ingenerosa” (così Gualtieri sulle critiche di Carlo Bonomi)

Le parole del ministro

MAG 31, 2020 -

Roma, 31 mag. (askanews) – “Una dette virtù necessarie quando si governa è cercare sempre di avere atteggiamento costruttivo, quindi non voglio replicare a parti dell’intervista che mi sono sembrate ingenerose”. Ha affermato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri durante la trasmissione Mezz’ora in Più su Rai 3, interpellato sulle critiche giunte dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. “Voglio guardare in positivo, in avanti e penso sia giusto l’invito a concentrare le risorse sul futuro. E’ invece sbagliata la critica di dire che abbiamo voluto sostenere tutti: sì – ha rivendicato Gualtieri – abbiamo voluto sostenere tutti. Abbiamo detto fin dall’inizio che avremmo voluto e dovuto sostenere le parti più deboli della società”.

L’attacco del presidente degli industriali “Questa politica rischia di fare più danni del Covid”. Dure critiche dal neo presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, alle politiche del governo in una intervista a La Repubblica. “Questo è un Paese che si è abituato ad essere anestetizzato. Non sto cercando le polemica, sto cercando di mettere tutti davanti alla realtà: in autunno molte imprese non riapriranno, altre dovranno ridimensionarsi. Non sappiamo cosa succederà domani, che ne sarà delle commesse, degli ordini, dei fornitori”. “Il governo ha bloccato i licenziamenti fino ad agosto. Ma il lavoro, i posti di lavoro, non si gestiscono e non si creano per decreto – avverte Bonomi -. Serve una strategia, una visione. Bisogna smetterla di guardare esclusivamente al dividendo elettorale”. Invece “siamo alla solita politica degli annunci. Ci sono stati già tre decreti per affrontare l’emergenza: soldi a pioggia, senza mai guardare al futuro. Il decreto liquidità non ha messo liquidità nelle casse delle aziende mentre la cassa integrazione la stanno anticipando le aziende – è l’accusa -. Le stesse che non hanno liquidità perché sono in crisi. È una follia. Bisognerebbe cambiare passo perché ho la sensazione che il governo, e la politica in generale, tendano a comprare tempo, a prendere a calci la lattina e spostarla un po’ più in là”. Sul da farsi “lo ha detto molto bene il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. Bisogna puntare sulla crescita: sono venticinque anni che il nostro Paese perde produttività. E la crescita dipende anche da dove si allocano le risorse: da decenni si aumenta la spesa corrente (il dividendo elettorale) a scapito degli investimenti nelle infrastrutture, nella sanità, nell’innovazione e nella ricerca, nelle politiche per la sostenibilità ambientale e sociale, nelle politiche attive per il lavoro anziché annegarle nel reddito di cittadinanza o nei navigator. A proposito qualcuno sa dove sono andati a finire? Non si fa così – avverte Bonomi – è uno spreco di risorse inaccettabile”.

Voz/Int2