Gentiloni: Ue? Soluzione si trova con la Germania, non contro

Possibile compromesso su bond per singoli progetti

MAR 31, 2020 -

Roma, 31 mar. (askanews) – L’epidemia di Coronavirus è una “crisi senza precedenti”, nessun paese può “salvarsi da solo”, ma la soluzione va trovatra “insieme alla Germania, non contro la Germania”. Lo ha detto Paolo Gentiloni parlando a ‘di martedì’, su La7.”Io penso che bisogna lavorarci, il mio impegno è quello di trovare delle soluzione. Non è impossibile, credo. Se riusciamo a trovare delle soluzioni è il modo migliore per dare un contributo anche al mio paese. E dobbiamo farlo insieme alla Germania, non contro la Germania. Non c’è alternativa a questo atteggiamento”.

Ha chiarito Gentiloni: “E’ una vicenda che avrà conseguenze pesantissime per l’intera Europa, calcoliamo che ogni mese di chiusura totale costerà circa 3 punti di decrescita. E’ una situazione molto difficile non solo per l’Italia ma per tutti i paesi europei. Ma dobbiamo mettere al primo posto la tutela della salute”.

Quello che è certo, ha aggiunto, è che “nessuno può vedersela da solo, questa non è una crisi simile a quella di dieci anni fa. E’ una crisi senza precedenti, che investe tutti i paesi. Ha detto molto bene la cancelliera Angela Merkel: è la crisi più grave dopo la seconda guerra mondiale. Nessuno può cavarsela da solo e nessun paese, tantomeno l’Italia, può essere lasciato solo”.

Per finanziare la ricostruzione si può ragionare su titoli pubblici garantiti dall’Ue e finalizzati a specifici progetti di investimento, ha spiegato Gentiloni. “Il problema – ha spiegato – è che avremo bisogno di grandi investimenti nei prossimi mesi e questi grandi investimenti dovranno essere finanziati da grandi progetti europei. Abbiamo una strategia che deve dare all’Europa, insieme, la possibilità di avere fondi per ricostruire”.

La soluzione, quindi, potrebbe essere quella di emettere titoli legati a specifiche iniziative di investimento. “Assolutamente, perché sarebbe chiaro che non si tratta di emettere titoli per condividere il debito precedente – cosa che alcuni paesi non sono disponibili a fare – ma si tratta di andare sui mercati ed emettere titoli per finanziare progetti che oggi tutti consideriamo in Europa indispensabili. Io penso che qui una strada di compromesso ci sia”.