Zanda (Pd) propone di dare in pegno Montecitorio e Palazzo Chigi

"Impegnamo i gioielli di famiglia per la ricostruzione"

MAR 28, 2020 -

Roma, 28 mar. (askanews) – “Bisognerà’ impegnare i gioielli di famiglia per rimettere in piedi l’Italia, quando l’emergenza sara’ finita”. Il tesoriere del Pd, in un’intervista a Repubblica, propone di usare anche palazzo Montecitorio e palazzo Chigi “come garanzia per finanziare la ricostruzione”.

“Oggi l’intera classe dirigente nazionale, a partire da governo e Parlamento, ha due priorità’ assolute: la prima e’ la lotta senza quartiere alla pandemia del coronavirus.; la seconda e’ il dopo, quando ricominceremo a vivere. Un dopo che va pensato e ben progettato perche´ durera’ a lungo e sara’ molto duro, avra’ cioe’ una gestione assai piu’ difficile di quanto oggi si immagini”. Lo ha dichiarato a Repubblica il senatore dem.

Secondo Zanda per ripartire serviranno “idee nuove, molto coraggio e tanti tanti soldi, poiche´ occorrera’ aiutare la ripresa sia del piccolo commercio sia della grande industria”.

“Se l’Europa non ci aiuta – continua il tesoriere Pd – il premier Conte ha detto che faremo da soli. Ma siccome nessun prestito ci verra’ mai concesso senza garanzie, per far fronte al nostro fabbisogno straordinario senza far esplodere il debito pubblico potremmo dare in garanzia il patrimonio immobiliare di proprieta’ statale, almeno per la parte costituita dagli edifici che ospitano uffici, sedi delle grandi istituzioni, ministeri, teatri, musei… E’ una tesi vecchia che può tornare utile”.

Anche Montecitorio e Palazzo Chigi possono essere dati in garanzia: “Siamo in guerra. E poi parliamo di garanzia, non di vendita. Si tratta di beni gia’ iscritti nel bilancio dello Stato per un valore che si aggira intorno ai 60 miliardi. Ai quali aggiungere i beni degli enti locali e delle regioni, che sono censiti solo parzialmente e secondo alcuni valgono circa 300 miliardi. Per poi domandarsi se si possa far rientrare anche il demanio non strategico ne´ militare, facendolo concorrere al grande sforzo che attende il Paese”, afferma Zanda.

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