Renzi: così non va, un patto per eleggere premier-sindaco d’Italia

Pd: contraddice posizione Iv per legge proporzionale non maggioritaria

FEB 19, 2020 -

Roma, 19 feb. (askanews) – Bisogna riformare le istituzioni, il paese ha bisogno di un “sindaco d’Italia”. Matteo Renzi parla a ‘Porta a porta e spiega: “Penso che tutti noi dobbiamo darci una regolata, per primo io. Non credo che una persona da sola possa decidere tutto, ma nemmeno che in questa fase politica si possa continuare con questo gioco di equilibri. Così non si va avanti, ma non sul governo”.

Continua Renzi: “La distanza tra quello che uno dice in campagna elettorale e quello che accade deriva dal sistema elettorale”. Continua Renzi: “Se voti il sindaco, quello è il sindaco. Siccome non si può andare avanti così, faccio un appello a tutte le forze politiche: fermi tutti, portiamo l’unico metodo istituzionale che funziona, che è quello dei sindaci, a livello istituzionale. Il sindaco d’Italia. Si vota una persona che sta lì per 5 anni”.

Dal Pd arriva la replica del senatore Dario Parrini, capogruppo dem in commissione Affari Costituzionali: “C’è un tavolo di maggioranza sulle riforme che si è riunito molte volte nei mesi scorsi, l’ultima tre giorni fa. A quel tavolo Italia Viva ha partecipato con continuità ponendosi tra i fautori più convinti di una legge elettorale proporzionale con soglia, dicendo no a ipotesi maggioritarie e condividendo pienamente una serie di altri ddl di riforma costituzionale già all’esame del Parlamento. Quel che propone Renzi oggi, l’elezione diretta del capo del governo, si colloca in netta contrapposizione col lavoro svolto da quel tavolo e con l’intesa a mio avviso avanzata che da esso è scaturita”.

“Ha tutta l’aria – prosegue – di una proposta che nella fase attuale può trovare orecchie sensibili nei partiti di destra ma che di certo non può unire la maggioranza. Disfare l’accordo già fatto è a mio giudizio il massimo del conservatorismo immaginabile perché significa produrre parole senza arrivare a niente di concreto. Serve invece responsabilità, attuando rapidamente l’intesa già trovata, a partire dalla legge elettorale. Se si vuol dare più stabilità ai governi, obiettivo condivisibile, lo si deve fare con meccanismi compatibili con quella intesa: cancellierato e sfiducia costruttiva”.