Conte: impegno per implementare e migliorare reddito cittadinanza

"Valutazione possibile a non meno di un anno da entrata in vigore"

FEB 6, 2020 -

Roma, 6 feb. (askanews) – “Come risulta anche dalle evidenze internazionali riferite all’introduzione di misure analoghe, la valutazione di una misura complessa quale il Reddito di Cittadinanza, che richiede, proprio in riferimento alla componente di attivazione sociale e lavorativa, il rafforzamento dei relativi servizi, non può essere effettuata a meno di un anno dalla sua entrata in vigore, in quanto richiede un tempo congruo per poterne valutare con completezza l’efficacia. Resta fermo, in ogni caso, l’impegno del governo a implementare il Reddito di cittadinanza, al fine di migliorarne la capacità di contrasto alla povertà e di incentivare il reinserimento socio-economico, nell’ambito della definizione dell’Agenda 2020-2023”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, rispondendo al question time al Senato a una interrogazione di Italia Viva.

Questo perchè, ad oggi, la misura “non è stata ancora implementata in tutto il suo potenziale”.

La misura del reddito di cittadinanza, ha aggiunto, “è volta ad introdurre in Italia uno strumento universale di contrasto alla povertà, di sostegno all’inclusione sociale e alla formazione e di reinserimento al lavoro, ampliando e potenziando la sfera di intervento del Reddito di inclusione”. Il reddito di cittadinanza, ha sottolineato, ha una “duplice natura di sostegno al reddito e di strumento di politica attiva del lavoro” che lo pone “in linea con le migliori pratiche di welfare già sperimentate in numerosi Stati membri dell’Unione europea, nonché con quanto auspicato dal Pilastro europeo dei diritti sociali sottoscritto, nel 2017, dal Parlamento europeo, dalla Commissione e dal Consiglio”.

A tale proposito, Conte ha sottolineato che “circa la metà dei nuclei beneficiari del Reddito di Cittadinanza, tenuti agli obblighi di attivazione, viene indirizzato ai servizi dei Comuni competenti in materia di contrasto alla povertà, al fine della definizione di un patto per l’inclusione sociale”.

“Con questa misura – ha concluso – attuiamo l’articolo 3 della Costituzione, dove l’uguaglianza non viene intesa solo in modo formale ma sostanziale, come cittadinanza attiva”.