Salvini: da cittadino posso suonare a casa presunti spacciatori

"Mi volevo togliere la curiosità di chiedere se spacciava"

GEN 21, 2020 -

Bologna, 21 gen. (askanews) – Da “cittadino posso” suonare al campanello di un presunto spacciatore e chiedergli “se spaccia”. “Mi volevo togliere la curiosità”. Così il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha commentato la sua visita al quartiere Pilastro di Bologna, durante la quale, accompagnato da una militante della Lega, A.B., madre di un ragazzo morto per overdose, ha suonato al citofono di una casa.

“Ho citofonato a un signore che è stato segnalato come presunto spacciatore per chiedergli se spaccia o non spaccia – ha detto Salvini -. Però il signore mi ha detto che in casa non c’era nessuno. L’ho fatto in qualità di cittadino”. Perché “se una coinquilina mi dice ‘guarda che qui al primo piano spacciano’ posso chiedergli se spaccia o non spaccia. Lui ha buttato giù”.

“Le forze dell’ordine fanno meglio di me il loro mestiere e quindi hanno gli elementi per decidere se quel tizio spaccia o non spaccia – ha aggiunto -. Mi volevo togliere la curiosità se una signora di 70 anni mi dice ‘mi minacciano di morte perché lì spacciano’ di citofonare chiedendo ‘lei spaccia?’. Poi questo è libero di mettere giù la cornetta, per carità di Dio. Magari ci andrà la polizia con più facoltà di me”.