Elezioni suppletive, Lucariello: su Rousseau è lotta tra clan

Piattaforma non ha nessun rapporto con la realtà dell'attivismo

GEN 17, 2020 -

Roma, 17 gen. (askanews) – “Ringrazio commosso tutti quelli che mi hanno votato e che mi hanno sostenuto. È chiaro che non mollerò mai, già oggi torno in studio e in settimana dai miei ragazzi in carcere. Quello che mi rattrista è che oramai la piattaforma Rousseau non ha nessun rapporto con la realtà dell’attivismo. Non volevo crederci. Non parlo dei meetup parlo di una corsa a chi ha il ‘clan’ con più iscritti. È una lotta tra clan e le armi sono liste di iscritti che votano a comando. Un seggio così importante per la politica nazionale non può essere assegnato così. A me sembra una truffa. Va bene scrivere messaggi, incoraggiare nelle chat amici attivisti, ma non va bene crearsi lo zoccolo duro e fare il bello e cattivo tempo. Non mi riconosco in questo, non ho fatto iscrivere né mia moglie né mio fratello e i miei genitori perché solo simpatizzanti e non attivisti. Ho già scritto a Rousseau per aumentare i controlli e, siatene certi, non mollerò. Mai”. Lo afferma il rapper Luca Caiazzo, in arte Lucariello, che ha partecipato alla selezione su Rousseau per il candidato M5s alle elezioni suppletive del collegio uninominale di Napoli vacante dopo la morte del senatore pentastellato Franco Ortolani. Dalla selezione sulla piattaforma Rousseau è risultato eletto Luigi Napolitano.