Inchiesta ‘Ndrangheta, Boccia: Consiglio Valle d’Aosta resta in carica

Per ordinaria amministrazione. Non chiusi atti di indagine

DIC 18, 2019 -

Roma, 18 dic. (askanews) – Il Consiglio della Regione Valle d’Aosta, anche dopo le inchieste della magistratura per ipotesi di influenza della ‘ndrangheta alle elezioni, “resta in carica nel pieno dei poteri”, come previsto dallo Statuto di autonomia della Regione. Lo ha riferito il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, rispondendo al question time alla Camera.

Boccia ha spiegato che “le vicende evocate, riferite ad esponenti politici di organi elettivi della Regione, al momento non integrano i presupposti di fatto o di diritto previsti dall’articolo 48, poiché da quanto abbiamo appreso sembrano ancora oggetto di indagini”. Il ministro ha poi ricordato che “gli indagati Fosson, Borrello, Vierin e Bianchi hanno già rassegnato le dimissioni, di cui il medesimo Consiglio ha preso atto”. Nella tessa seduta il Consiglio ha preso atto che “la presidenza della giunta è stata assunta dal vicepresidente Renzo Testolin che ha assunto anche ad interim le cariche assessorili assicurando l’ordinaria amministrazione fino all’elezione del prossimo presidente della giunta”. Il termine massimo per l’esercizio di ordinaria amministrazione da parte della giunta è di 60 giorni decorsi i quali si verificherà ex legge lo scioglimento funzionale del Consiglio regionale dove non siano eletti il nuovo presidente regione e la nuova giunta”.

Quanto al tema della separazione della figura elettiva del presidente della Regione da quella del Prefetto, quale rappresentante del governo, Boccia ha osservato che “non potrà che essere oggetto di confronto nella commissione paritetica” che ha annunciato “sarà nominata entro questa settimana”.