Conte: Ue deve assumere leadership nel mondo su lotta per clima

Ma occorre finanziare transizione energetica e decarbonizzazione

DIC 12, 2019 -

Bruxelles, 12 dic. (askanews) – L’Europa deve essere capace di assumere la leadership geopolitica della lotta per il clima, perché il suo esempio virtuoso non basterebbe a fermare il riscaldamento globale, se le altre grandi economie del mondo non la seguiranno. E per concretizzare il “Green Deal” dell’Ue, sarà necessario sostenere finanziariamente la transizione energetica nei paesi e nei settori ancora fortemente dipendenti dai combustibili fossili.

E’ quanto ha detto, in sostanza, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte stasera a Bruxelles durante un breve incontro con alcuni giornalisti a margine del Consiglio europeo, che proprio su questo tema sta cercando di superare le differenze di posizione fra gli Stati membri, con i paesi dell’Est che chiedono garanzie finanziarie, nell’ambito del bilancio pluriennale comunitario 2021-2027, prima di impegnarsi ad accettare l’obiettivo della “neutralità climatica” al 2050.

“Non tutti – ha osservato Conte – siamo nelle medesime condizioni: c’è un divario per quanto riguarda la transizione energetica, un divario che rischia di essere molto costoso per alcuni paesi rispetto ad altri. Allora, perseguire l’obiettivo comune della neutralità climatica al 2050 ad alcuni costerebbe un impegno finanziario credibile, mentre per altri l’impegno sarebbe più modesto”.

“Il tema – ha proseguito il premier – è quello: innanzitutto spaventa la data e poi spaventano anche gli impegni finanziari. Chiaramente poi c’è anche un problema di sostenibilità dal punto di vista del supporto energetico di questa transizione, perché per chi è molto indietro con i combustibili fossili, per il suo sistema produttivo, rischia di essere proprio dal punto di vista tecnico e tecnologico una sfida molto più complicata”.

A un giornalista che chiedeva se il governo abbia fatto i calcoli di quanto costerà la transizione energetica in Italia, Conte ha risposto: “Noi abbiamo il nostro piano clima, che adesso dobbiamo aggiornare a fine anno. Noi abbiamo un primato: Siamo il secondo Paese nel campo delle energie rinnovabili: per noi è sostenibile, ma anche per noi ha un costo raggiungere la sfida dell’obiettivo del 2050”.

“Sicuramente – ha osservato il premier – dobbiamo usare anche la leva finanziaria e lo stesso ‘Just Transition Mechanism’ può essere uno strumento. E’ chiaro che c’è un impatto economico e sociale: il meccanismo di solidarietà può funzionare; lo riconosciamo, lo riconosco anch’io”.

Il tema vero – ha sottolineato – è che dobbiamo essere ambiziosi: se non riusciamo ad essere ambiziosi, diventa anche una questione geopolitica”, e nella discussione al Consiglio europeo “anche altri sono interventi in consonanza con questa nostra posizione”. Perché, ha ricordato Conte, “oggi circa il 92% delle emissioni nocive non proviene dall’Europa, proviene dal resto del mondo. Se l’Europa non assume una posizione di leadership, da sola non fa nulla. Se riesci non solo a dare tu la testimonianza diretta di riorganizzare il tuo sistema industriale e produttivo, ma a coinvolgere anche gli altri, non ottieni nulla. Quindi – ha concluso Conte -, prima si parte meglio è”.

Loc