CasaPound annuncia che sarà in piazza a Roma con le Sardine

Di Stefano: andremo senza bandiere

DIC 12, 2019 -

Roma, 12 dic. (askanews) – “Saremo in piazza a Roma con le Sardine, senza bandiere. Vediamo se vogliono davvero cambiare le cose anche se ho i miei dubbi. La politica è anche una scelta, devi sapere cosa vuoi. Alla fine secondo me la piazza sarà una piazza di ragazzi sistemati, senza troppi problemi, non ci troveremo gente della periferia romana. Se uno pretende di andare lì e cantare ‘Bella Ciao’, allora torniamo al ’45 e dividiamo ilcampo in due”. Così ha detto Simone Di Stefano di CasaPound, nel corso del suo intervento ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Perché – ha continuato Di Stefano – “uno dei problemi di questa nazione è non aver superato la guerra civile, il dialogo invece dovrebbe essere fondamentale per trovare una direzione comune.

Ogongo dice una cosa, poi arrivano i 4 leader e lo smentiscono, ma chi sono questi 4 leader? Siamo già alla Casaleggio e Associati? Non cogliamo una reale volontà di cambiamento nella Lega di Salvini, proprio per questo stiamo cercando di portare le nostre idee in area sovranista”.

Stephen Ogongo apre a Casapound, ma le Sardine smentiscono.

“L’intervista di Ogongo era abbastanza chiara, ha detto che andava bene anche CasaPound purchè venisse senza bandiere – ha affermato Di Stefano – Chi si proclama movimento spontaneo, che viene dal basso, dovrebbe essere aperto a tutto. Mi sembra assurdo che esista una piazza contro. La volontà di questa piazza qual è? Cambiare l’Italia e fare proposte politiche oppure dire: non bisogna andare alle elezioni perché se no vince Salvini? Noi ci andremo, non andremo ovviamente in corteo, andremo alla spicciolata e vedremo cosa dice questa piazza. Vorremmo portare dei temi”.

“Una cosa che c’è di buono delle Sardine è voler cambiare la narrazione, in una nazione in cui si parla solo di odio, di immigrati, di razzismo, antirazzismo. Bisogna spostare l’attenzione sui veri problemi. Qui serve un lavoro stabile, una casa di proprietà, potersi fare una famiglia. Di queste cose non si parla, speriamo che con questa iniziativa se ne possa parlare. Vediamo se vogliono davvero cambiare le cose queste Sardine anche se ho i miei dubbi. La politica è anche una scelta, devi sapere cosa vuoi. Alla fine secondo me la piazza sarà una piazza di ragazzi sistemati, senza troppi problemi, non ci troveremo gente della periferia romana”.

“Se uno pretende di andare lì e cantare Bella Ciao, allora torniamo al ’45 e dividiamo il campo in due. Uno dei problemi di questa nazione è non aver superato la guerra civile, il dialogo invece dovrebbe essere fondamentale per trovare una direzione comune. Vediamo se sono permeabili ad una proposta politica o se è semplicemente la quinta colonna del PD e del M5S. Ogongo dice una cosa, poi arrivano i 4 leader e lo smentiscono, ma chi sono questi 4 leader? Siamo già alla Casaleggio e Associati? Sicuramente CasaPound è ultra collocata, ma è sempre stata per dialogo. Abbiamo sempre ospitato tutti, cercando di riportare il dialogo politico-nazionale sul piano delle idee, purtroppo però è funzionale ai media schierati dipingerci come violenti e xenofobi. Noi ci siamo sottratti a tutto ciò tirandoci fuori dalla competizione elettorale”.

Sulla Lega. “Non cogliamo una reale volontà di cambiamento nella Lega di Salvini, proprio per questo stiamo cercando di portare le nostre idee in area sovranista. Ad andare avanti con le campagne elettorali a gattini, sardine, immigrati e tasse, poi si va al governo e si è incapaci di realizzare proposte concrete. Dobbiamo arrivare al governo con le idee chiare, questo è il ruolo oggi di CasaPound, portare idee chiare”.

Su Greta. “Greta purtroppo è una costruzione artificiale che serve a coprire interessi internazionali che non sono esattamente indirizzati alla tutela dell’ambiente. Bisognerebbe fare un grande piano infrastrutturale per rinunciare ai combustibili fossili e investire nelle rinnovabili. E oggi non si può fare perché viviamo sempre nella logica che lo Stato non può investire. La Von Der Leyen ha detto che le spese sul green non potranno essere scorporate dai vincoli di bilancio, lì Greta non si è alzata per dire qualcosa”.

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