Conte: non dobbiamo dividere Ue, chi vuole uscire da euro lo dica

Italia non deve temere nulla, Camere coinvolte in attivazione Mes

DIC 11, 2019 -

Roma, 11 dic. (askanews) – “Il governo italiano vuole promuovere questo approccio verso le altre istituzioni Ue: serve maggiore coesione tra i leader, non è questo il tempo per dividersi o per lasciarsi dividere, le tensioni internazionali politiche ed economiche impongono di proteggere la dimensione europea”, anche se “proteggersi non significa rinchiudersi perchè il multilateralismo è strumento migliore”. Lo ha detto in Aula alla Camera il Presidente del consiglio, Giuseppe Conte, durante le comunicazioni sul Consiglio europeo del 12 e 13 dicembre che affronterà, tra gli altri temi, i cambiamenti climatici, il bilancio a lungo termine della Ue, la revisione del trattato che istituisce il Mes.

Per Conte occorre “maggiore coesione tra capi di Stato e di governo che compongono il Consiglio Ue che deve fornire un indirizzo politico chiaro e pragmatico sulle sfide del Continente e assicurare efficacia, intensità e sostegno alla Commissione nel dialogo con il Parlamento europeo”.

Quanto al Mes, al fondo salva Stati, Conte ha assicurato: “L’Italia non ha nulla da temere anche perché il suo debito è pienamente sostenibile, come dimostrano le valutazioni delle principali istituzioni internazionali, inclusa la Commissione, e come confermano i mercati”. Il capo del governo ha ribadito “che la revisione del trattato sul meccanismo europeo di stabilità non apporta modifiche sostanziali al trattato già esistente e – in particolare – non introduce, ed è nostra ferma intenzione che questo non accada, alcun automatismo nella ristrutturazione del debito di uno Stato, ma lascia alla Commissione europea il fondamentale ruolo di valutarne la sostenibilità e di assicurare la coerenza complessiva delle analisi macroeconomiche effettuate sui Paesi membri”. Inoltre Conte ha garantito che “nel caso di eventuale richiesta di attivazione del Meccanismo europeo di stabilità, il Parlamento sarà pienamente coinvolto, con una procedura chiara di coordinamento e di approvazione”.

Infine un monito: “Bisogna quindi stare attenti a insinuare dubbi e paure nei cittadini italiani, tanto più che quantomeno alcune delle posizioni che si sono delineate nel corso del dibattito pubblico hanno disvelato il malcelato auspicio di portare il nostro Paese fuori dall’euro-zona o, addirittura, dall’Unione europea. Se questo è l’obiettivo allora converrebbe chiarirlo in modo esplicito, affinché il dibattito pubblico sia trasparente e i cittadini italiani possano essere informati di tutte le implicazioni che tali posizioni portano con sé”.

“Vero è – ha proseguito – che un dibattito portato avanti in modo molto confuso rischia di indurre il sospetto, nei mercati e nelle istituzioni internazionali, che siamo noi stessi a dubitare dell’impegno assunto di mantenere il debito su un sentiero di piena sostenibilità: questo sì che sarebbe un modo per danneggiare il risparmio degli italiani”.