L’ex ministra Trenta si difende: per la casa tutto regolare

Ma i vertici M5s incalzano: è inaccettabile, la lasci

NOV 18, 2019 -

Roma, 18 nov. (askanews) – “Ormai la casa è stata assegnata a mio marito e in maniera regolare. Per quale motivo dovrebbe lasciarla?”. Lo ha affermato l’ex ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, in una intervista al Corriere della Sera, spiegando che a Luigi Di Maio, che le ha chiesto di lasciare la casa, ha chiarito che “tutto è stato fatto correttamente”. “Non ho chiesto subito l’alloggio pur avendone diritto, ma soltanto nell’aprile scorso. Ho resistito il più possibile nel mio. Un ministro durante la sua attività ha necessità di parlare con le persone in maniera riservata e dunque ha bisogno di un posto sicuro”.

“Ho l’atto di cessazione dell’Esercito a me e ho tre mesi per andare via. Intanto mio marito ha fatto richiesta perché è aiutante di campo di un generale e per il suo ruolo può avere quell’appartamento”, “quando sono diventata ministra, mio marito è stato demansionato. Ora ha di nuovo i requisiti. E comunque – osserva – noi prima facevamo una vita completamente diversa. Dopo la vita del marito ha seguito quella della moglie. Se vivevamo in due uno sull’altro poteva andare bene, poi le condizioni sono cambiate. Se avessi lasciato quell’alloggio di servizio per trasferirmi in un altro avrei dovuto fare un doppio trasloco visto che quello di mio marito era a carico dello Stato. Invece così lo Stato ha risparmiato”, sottolinea.

Spiegazioni che non convincono il M5s. “Con tutti gli errori che si possono fare questo non è accettabile”, ha detto Luigi Di Maio ai microfoni di Rtl. “Trenta ha smesso di fare la ministra, aveva tre mesi per lasciare la casa, ed è bene che la lasci – ha spiegato Di Maio – se il marito, come ufficiale, ha diritto all’alloggio può fare domanda e potrà accedere come gli altri ufficiali dell’esercito a un appartamento. Questa cosa fa arrabbiare i cittadini e anche noi del M5S, gli unici deputati che si tagliano gli stipendi”.

“Le spiegazioni di Elisabetta Trenta, a proposito dell’assegnazione dell’appartamento al marito, non sono sufficienti. I nostri valori sono incompatibili con l’intenzione di mantenere l’appartamento. Ci sono soldati e militari che hanno davvero bisogno di un alloggio e non è il caso di Elisabetta Trenta e del marito”, ha rincarato il M5s in un post sul Blog delle Stelle. “Questa situazione – ha attaccato ancora – è inaccettabile anche per il lavoro che i nostri parlamentari e attivisti portano avanti da anni in tema di Difesa. Quella degli alloggi militari è una questione di cui ci siamo occupati, perché spesso prevalgono amicizie e clientelismi, a danno dei soldati che, appunto, hanno davvero bisogno. Non sono concessi sconti. Quindi ci auguriamo che Elisabetta Trenta lasci la casa e se il marito, in quanto militare, ha diritto ad un alloggio può fare domanda e lo otterrà. Siamo orgogliosi e felici di spenderci tanto per questioni del genere, mentre a destra nascondono ancora le tangenti del Mose di Venezia. Noi crediamo che l’etica si difenda anche così, chissà quando lo capiranno anche i partiti”, ha concluso.