Ex Ilva, Conte a Taranto ribadisce: serve unità politica. E lancia il gabinetto di crisi

Premier si reca al sito siderurgico, incontra operari e cittadini e ci mette la faccia: il Paese può vincere

NOV 8, 2019 -

Roma, 8 nov. (askanews) – “La soluzione al problema dell’Ilva non ce l’ho in tasca. Non sono un supereroe, non sono un fenomeno e soprattutto non sono un venditore di fumo. La cosa che garantisco è che dobbiamo lavorare insieme per questa comunità ferita, che ha sofferto e alla quale dobbiamo offrire il riscatto. Qui si apre un gabinetto di crisi, una cabina di regia 24 ore su 24 con le migliori energie italiane per lavorare, per garantire investimenti produttivi”. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è recato a sorpresa questo pomeriggio a Taranto, per partecipare alla riunione delconsiglio di fabbrica dell’ex Ilva. Conte, che ha annullato l’incontro previsto per le 16 a Palazzo Chigi con il presidente della Lituania Gitanas Nauseda, ha compiuto quello che sembra essere un atto politico importante. Il premier, viene detto in molti commenti alla sua iniziativa, ha messo la faccia su una questione delicatissima e di estrema importanza – sia dal punto di vista economico che sociale – per il nostro Paese. L’accoglienza all’esterno del sito industriale dell’ex Ilva non è stata certo delle migliori. Il premier è stato contestato dai cittadini e dagli operai presenti, i quali però – pur a volte con toni accesi e urla – non hanno mai creato problemi di sicurezza a Conte. Ma il presidente del Consiglio, evidentemente per scelta, si è di fatto immerso nella folla dei manifestanti, con il servizio di scorta che ha permesso tutto questo, senza problemi. Certo, l’approccio non è stato dei migliori: “Non conosci l’impianto”, gli è stato urlato. O “stiamo morendo di tumore” accompagnato da un “lo Stato è complice di Mittal” e quindi “torna a Roma se non ci sono soluzioni”. Fino ad arrivare al grido arrivato da molti, che hanno chiesto la “chiusura” dell’impianto.

Il premier però non si è perso d’animo e dopo avere detto ai manifestanti “sono qui per ascoltare e capire, sono venuto per questo” ha partecipato alla riunione sindacale. L’ex Ilva, ha detto al consiglio di fabbrica, “è un dossier prioritario per il governo. Dobbiamo gestirlo tutti uniti, non solo il governo, ma anche voi. Tutti insieme dobbiamo combattere questa battaglia. Come sistema Paese”.

Conte non ha fatto sconti ad Arcelor Mittal. “Il primo segnale che dobbiamo dare – ha detto – è l’orgoglio del sistema Italia. Se chiedi di venire in Italia sei il benvenuto, se firmi un contratto tu quel contratto, quell’impegno lo rispetti, sul piano occupazionale e ambientale”.

Di fronte alle polemiche politiche Conte ha chiarito che “tutto il governo, tutti i ministri sono perfettamente d’accordo con questa impostazione: dobbiamo inserirci in un percorso che si è rivelato vizioso e ora dobbiamo cercarne di uscirne alla grande; dobbiamo valutare un futuro di questo stabilimento che sia responsabile e sostenibile”.

Un segnale a Taranto poi. “Come ho detto a Genova per la ricostruzione del ponte Morandi – ha rilevato il premier – da qui può ripartire il rilancio di un’intera comunità. Questa è la determinazione del Governo”.

Conte, parlando con i giornalisti dopo la riunione sindacale ha poi spiegato di essere “venuto a Taranto per conoscere, per rendermi conto della situazione, per dialogare e per capire meglio. Siamo in una situazione di emergenza e non da oggi. C’è una comunità ferita, c’è una tragedia sociale”. A Taranto con il caso dell’ex Ilva, ha spiegato, “si è creata una frattura tra il diritto al lavoro e il diritto alla salute. Ne abbiamo colpa tutti, la politica, l’economia, il diritto. È una frattura che si è alimentata nel corso del tempo”.

“Oggi a Taranto – ha aggiunto – c’è la chiara percezione che il diritto al lavoro vada in una direzione e il dritto alla salute in un’altra. Non possiamo permettere che ci sia questa percezione”. Il problema, ha sostenuto Conte, “non è di escludere l’acciaio o pensare ad un altro tipo di produzione. Qualsiasi investimento produttivo deve essere un risvolto socialmente responsabile, deve essere sostenibile ed essere accolto dalla comunità nel modo giusto”. Ma oggi “ho visto che qui c’è stata delusione, angoscia, paura. Oggi ho guardato la rabbia in faccia a gente che è esasperata e che non ne può più”.

Infine, sul tema dello scudo pena Conte è stato tranchant: “A me di questo non importa nulla”.