F. Roma delle Iene: a Italia 5 stelle ho rischiato il linciaggio

"Quattro schiaffi li puoi prendere ma così non mi era mai capitato"

OTT 15, 2019 -

Roma, 15 ott. (askanews) – Domenica a Napoli ha subito, insieme a un gruppo di cronisti presenti a Fuorigrotta per la kermesse del Movimento 5 stelle, una movimentata contestazione. Oggi dice di aver temuto il linciaggio: Filippo Roma, inviato del programma Le Iene, ne ha parlato ai microfoni di Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. “Non ci rimango male, so benissimo – ha spiegato – che quando vado a fare un servizio a sorpresa, in cui vai a fare domande scomode a qualcuno, può capitare che poi qualcuno si incazzi. Noi mettiamo in preventivo che quattro schiaffi o un calcione lo puoi prendere. E’ una cosa che fa parte anche del racconto. Certo, rischiare di essere linciato come a Napoli non mi era mai capitato. Sicuramente è stata la situazione più pericolosa in cui mi sono trovato ultimamente”.

“Secondo me – ha proseguito – il M5S ha intercettato una fascia sociale frustrata dal punto di vista esistenziale, dal punto di vista lavorativo. In qualche modo anche la classe dirigente del M5S ci ha messo del suo nell’inculcare in questa gente ulteriore rabbia. Se tu racconti un misfatto che racconta il M5S, anziché prendersela con l’esponente del M5S che ha tradito i propri valori se la prendono col giornalista. Io non ce l’ho con la Raggi. Sono equidistante rispetto alle forze politiche, cerco di essere imparziale, il mio punto di partenza è sempre la buona fede”.

Quanto all’accusa di non fare servizi su Berlusconi, “questo è un grande classico”, ha commentato Roma. “Di Battista, per cui ho stima personale, mi ha chiesto proprio questo. La risposta è molto semplice: un giornalista di Repubblica farebbe un’inchiesta su De Benedetti? Io – ha sottolineato l’inviato delle Iene – posso andare una mattina a intervistare Berlusconi, ma nel momento in cui faccio una cosa del genere quella cosa non va in onda. E’ come se venissi a casa tua e iniziassi a sputare per terra nel tuo salotto, tu mi cacceresti via. Detto ciò, io Berlusconi non l’ho mai votato in mia, non m’è mai piaciuto, però se c’è un editore liberale è proprio lui. Non è che la sera Berlusconi mi chiama e mi dice: vai a rompere le palle ai 5 stelle. Noi non conosciamo lui e lui non conosce noi, ci ignoriamo. Questo ci permette di fare inchieste su tutti i partiti, io sono andato a rompere le scatole anche a Barbareschi che era un esponente del Pdl. Chiaramente non potrei andare a fare un’inchiesta sulle olgettine”, ha concluso.