Mattarella: Ue marginale in Siria e ne paga conseguenze

"In un mondo di giganti serve politica estera comune"

OTT 11, 2019 -

Roma, 11 ott. (askanews) – L’Europa “è priva di influenza sostanziale” nel teatro siriano ma “le conseguenze si scaricano”, oltre che sui siriani, sull’Europa. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenendo alla riunione del gruppo di Arraiolos in corso ad Atene, e tornando a insistere sulla necessità che l’Unione si doti di una politica di difesa e di sicurezza comune altrimenti “resterà marginale”.

“Già due anni fa dissi che gli avvenimenti in Siria comportavano conseguenze molto gravi: per i siriani in primo luogo ma subito dopo per l’Europa. Ma l’Europa era priva di influenza sostanziale in quel teatro: i protagonisti erano altri ma le conseguenze si scaricavano sull’Europa. Oggi è ancora di più così: i protagonisti sono altri ma le conseguenze cadono sull’Europa”, ha osservato il Capo dello Stato. “Per questo è insidepensabile rafforzare in maniera veloce e determinata una configurazione di politica estera e di difesa comune”.

Su questo versante “si sono fatti passi avanti in questi ultimi tempi ma occorre intensificare questo sforzo: con la politica di sicurezza e difesa comune, con il fondo europeo della difesa, con le missioni civili e militari. Sono tappe importanti per garantire agli Europei sicurezza attraverso un soggetto internazionale autorevole e capace di influire nelle questioni che si aprono”. Questo “in complementarietà con la Nato: il legame transatlantico – storico, di cultura, di valori, umano – è indistruttibile: quale che siano le difficoltà contingenti che si possano manifestare. Ma questo comporta una intensificazione dell’integrazione europea in politica estera e di difesa. È tutt’altro che pensare a un’alternativa alla Nato. Al contrario: mettere a fattor comune risorse e strumenti significa aumentare la capacità e quindi rendere più efficiente non soltanto l’Unione sotto il profilo di politica estera e di difesa, ma anche la Nato”.

Tutto questo “va fatto superando resistenze, gelosie, sguardi al passato, perchè in questo mondo di giganti l’Europa altrimenti resterà marginale, come la crisi siriana sta in queste ore ancora una volta dimostrando. Credo sia indispensabile perchè tutti i problemi che abbiamo esaminato sono risolvibili solo da grandi soggetti e se l’Europa non diventa sotto tutti i profili un grande soggetto difficilmente avrà influenza. Tutte le sfide che abbiamo di fronte non sono gestibili da un singolo Paese. Mutamento climatico, crisi che si manifestano in varie parti del mondo, accanto a noi, minacce militari, cyber, terrorismo: è indispensabile vi sia una politica comune sempre più forte, integrata, unitaria. La Pesc è un passaggio obbligato se si vuole che l’Unione abbia questo ruolo”.