Coldiretti-Ixè, per 59% italiani la Green economy crea lavoro

"Nei prossimi cinque anni si possono creare 2 milioni di addetti"

OTT 11, 2019 -

Milano, 11 ott. (askanews) – Secondo il 59% degli italiani dall’ambiente con la green economy possono nascere nuove opportunità di lavoro per accompagnare lo sviluppo sostenibile del Paese. E’ quanto emerge dalla prima indagine Coldiretti/Ixè su “La svolta green degli italiani” nel 2019 presentata al Forum internazionale dell’agricoltura a Cernobbio.

Solo 1 italiano su 3 (32%) pensa che in realtà lo sviluppo di attività legate al clima e alla sostenibilità non possa generare posti di lavoro. Il potenziale occupazionale – secondo la Coldiretti – si può sviluppare su più fronti: dal rilancio delle fonti energetiche rinnovabili alla riqualificazione di abitazioni, scuole e uffici, dai nuovi piani urbanistici ecocompatibili per le città al riutilizzo e riciclo dei rifiuti, dalla ricerca di nuovi materiali agli interventi sul sistema idrico nazionale e la riduzione del rischio idrogeologico, dalle bonifiche delle aree industriali contaminate alla nuova mobilità, dal rinnovo di parchi e giardini ed alla creazione di nuove aree verdi, anche sui tetti e sulle facciate dei palazzi, fino allo sviluppo di un’agricoltura sempre più green. In questi settori – evidenzia Coldiretti – nell’arco dei prossimi cinque anni gli occupati potrebbero superare i due milioni di addetti.

L’Italia è il Paese con il maggior numero di giovani agricoltori (57.621 imprese nel 2018, in aumento del 4,1% rispetto all’anno precedente) ed è l’unico Paese al mondo con 5.155 prodotti alimentari tradizionali censiti, 297 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, ma è anche leader in Europa con quasi 60mila aziende agricole biologiche e ha fatto la scelta di vietare la carne agli ormoni e le coltivazioni Ogm e a tutela dei primati nazionali della biodiversità.

Una crescita trainata anche dai nuovi stili di consumo più attenti all’impatto ambientale e alla valorizzazione delle produzioni territoriali. Infatti – sottolinea la Coldiretti – la domanda di prodotti a km zero viene considerata in crescita nei prossimi cinque anni dal 64% degli italiani con 4 persone su 10 che sono disponibili a pagare fino al 10% in più per dei prodotti che non inquinano e un altro 24% di italiani che arriverebbe anche al 20% in più in favore di una spesa alimentare che non inquina. La crescente sensibilità ambientale ha portato molti nelle campagne a dedicarsi ad attività sostenibili, come evidenzia il primato italiano nel numero di aziende biologiche ma – continua la Coldiretti – si assiste anche ad un forte presenza di agricoltori impegnati nel mantenimento delle biodiversità con il recupero di animali e piante a rischio di estinzione. Una vera rivoluzione del lavoro in campagna dove – sottolinea la Coldiretti -le attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. “Il successo dell’agricoltura italiana sta nella sostenibilità, nella straordinaria qualità con caratteri distintivi unici, una varietà e un’articolazione sul territorio che non hanno uguali al mondo”, ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini”.