Umbria, Di Maolo: ho detto no, mio impegno con ragazzi disabili

"Non basta singola persona al vertice a fare la differenza"

SET 22, 2019 -

Roma, 22 set. (askanews) – “La proposta a candidarmi come governatore dell’Umbria mi ha raggiunta di sorpresa e nel pieno delle mie attività. La mia vita scorre al Serafico, a stretto contatto con bambini e ragazzi con disabilità grave, per i quali ogni giorno siamo impegnati a fare la differenza tra la sopravvivenza e la vita. Difficile dunque interrompere una corsa appassionata quando potrebbero derivarne delle conseguenze alle persone che ami”. Lo scrive in una nota Francesca Di Maolo, avvocata, presidente dell’Istituto Serafico di Assisi, motivando con queste parole la sua decisione di non accettare la candidatura alla presidenza della Regione Umbria, proposta da Pd e M5s.

“Da anni sono impegnata a promuovere il tema dell’impegno politico e molti hanno interpretato il mio no come un gesto incoerente – prosegue – ma con grande convinzione colgo l’occasione per dire con forza che non è una singola persona al vertice di una qualsiasi istituzione a fare la differenza”. “La via per dare voce alla società civile non passa solo nella candidatura di un nome tratto dalla società civile – aggiunge – ma deve percorrere le strade di quegli organi intermedi in cui poter discernere i problemi che ci affliggono”. Infine conclude: “Che sia la speranza a guidare questa competizione elettorale, intesa nel senso bello attribuitole da Sant’Agostino: “La speranza ha due figli: la rabbia nel vedere come vanno le cose e il coraggio di vedere come dovrebbero andare”.