Di Maio: da Salvini mossa disperazione, su voto decide Colle

Non mi fido più della parola del leader della Lega

AGO 14, 2019 -

Roma, 14 ago. (askanews) – “Dopo quanto successo l’otto agosto, chi può dare ancora credito alla sua parola? Quello che dice non conta più nulla”, “quella del capo della Lega sul taglio dei parlamentari è una mossa della disperazione. E comunque quando si va al voto lo decide il presidente della Repubblica, non certo lui”. Lo afferma il capo politico del M5s, Luigi Di Maio, in un’intervista al “Fatto quotidiano”.

A suo giudizio, con la proposta sul taglio dei parlamentari e poi subito il voto “si è infilato in un cul de sac” perché “in base ai regolamentari parlamentari, se vuole votare il taglio degli eletti dovrà prima ritirare la mozione di sfiducia a Conte. Altrimenti la votazione sul taglio slitterà a dopo quella sul premier. Ma è chiaro che, se dovesse ritirare la richiesta di sfiducia per il presidente del Consiglio, dovrebbe smentire la sua linea. Si è messo da solo in un labirinto. Non so chi lo stia consigliando, ma sta dimostrando che i suoi conti sull’andare al voto anticipato non reggono proprio”.

“La data del voto – aggiunge Di Maio – la decide il presidente della Repubblica, nessuno si deve permettere di farlo al posto suo. Dopodiché io voglio tagliare i parlamentari per davvero. Salvini invece quei 345 eletti li vuole tenere anche nella prossima legislatura”.

La non sfiducia del Pd al premier, ossia la possibile uscita dall’ Aula dei senatori dem, sarà il passaggio per provare a costruire una nuova maggioranza? “Noi – ribadisce – siamo semplicemente intenzionati a votare il taglio degli eletti. Su tutto il resto io sto assistendo solo a un dibattito interno nei vari partiti. Ma su ciò che attiene a nuove elezioni o eventuali nuovi governi si esprimerà Mattarella. Posso dire che nel Movimento nessuno mi ha chiesto di andare a sedermi al tavolo con Matteo Renzi. Noi vogliamo il taglio degli eletti”.