Al Senato non passa la linea della Lega, Conte in Aula il 20 agosto

Salvini sfida il M5S: "Sì al taglio dei parlamentari poi subito al voto"

AGO 13, 2019 -

Roma, 13 ago. (askanews) – Il Senato non voterà la mozione di sfiducia al governo presentata dalla Lega. Il 20 agosto alle 15 il Presidente del Consiglio svolgerà in Aula le comunicazioni sulla situazione dell’esecutivo, secondo il calendario votato ieri in conferenza dei capigruppo e approvato da una maggioranza M5s, Pd e Leu. L’assemblea di Palazzo Madama ha infatti bocciato tutte le proposte di modifica del calendario avanzate da lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia che puntavano ad inserire nell’ordine del giorno dell’Aula il voto sulla sfiducia al governo, prima del 20 agosto o nella stessa giornata del 20.

In una giornata convulsa, con riunioni di tutti i gruppi parlamentari e voci che si rincorrevano su un possibile ritiro dei ministri del Carroccio, la novità è stato l’intervento del Ministro dell’Interno, Matteo Salvini in Aula. Salvini ha detto di accettare la sfida del M5S di procedere subito al voto finale sul taglio del numero dei parlamentari e poi “si vada subito al voto”. Secondo il leader della lega, votando ad ottobre ci sono i tempi per costitire immediatamente un nuovo governo e varare a manovra evitando l’aumento dell’Iva.

La replica di Luigi Di Maio è giunta a stretto giro di posta su facebook. “Dopo le proteste dei cittadini nelle piazze e sui social – ha detto – la Lega ha ceduto al taglio dei parlamentari, una riforma del Movimento 5 stelle che il Paese aspetta da anni. La prossima settimana tagliamo 345 parlamentari”. E ha aggiunto: “Non comprendiamo ancora le ragioni di tutto questo caos improvviso in pieno agosto, senza senso. Ma ognuno è artefice del proprio destino e certe cose si pagano”.

A rilanciare con forza il taglio del numero dei parlamentari era stato poco prima dell’inizio della seduta l’ex presidente del consiglio Matteo Renzi che in una conferenza stampa ha accusato la Lega di voler anticioare i tempi delle elezioni per evitare votare definitivamente la legge costituzionale che riduce il numero dei parlamentari. Renzi poi ha ribadito la sua posizione di andare ad un governo istituzionale, o meglio ad un governo ‘no tax’, che eviti l’aumento dell’Iva al 25%. Si tratterebbe di una “sciagura” che “porterebbe automaticamente il Paese in recessione”.

Il dibattito in Aula al Senato sul calendario è stato considerato da molti un voto politico, che prefigurerebbe una nuova maggioranza per un eventuale esecutivo istituzionale. Si è svolto con momenti di tensione e proteste che il Pd ha rivolto anche alla presidente del Senato, Elisabetta Casellati, accusata dal capogruppo dem, Andrea Marcucci, di aver concesso a Salvini troppo tempo per il suo intervento. Casellati, alquanto risentita, ha replicato: “Lei, senatore Marcucci, sfora sempre e con lei il tempo non l’ho mai considerato. L’intervento di salvini è rimasto nei tempi. Non mi piace questa polemica pretestuosa”. Mentre i senatori dem continuavano a protestare Casellati ha detto “E’ intollerabile”.

Grida, fischi e proteste si sono levate dai banchi del Pd anche all’inizio dell’intervento di Salvini, quando il leader della Lega ha esordito ironicamente facendo riferimento ai parlamentari che sono stati convocati sotto ferragosto costringedoli ad interrompere le ferie.

lsa/sam