Ponte Genova, Toti e Bucci domani da Conte per fare punto

Tra richieste proroga stato emergenza di strutture commissariali

LUG 29, 2019 -

Roma, 29 lug. (askanews) – Il presidente della Regione Liguria e commissario delegato per l’emergenza di Ponte Morandi, Giovanni Toti, sarà domani alle 15 a Roma dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte per fare il punto a quasi un anno dalla terribile tragedia di Genova.

“Credo che avere un momento di confronto con le massime istituzioni governative, con cui abbiamo collaborato durante quest’anno, tra struttura commissariale per l’emergenza e struttura commissariale per la ricostruzione, sia il modo migliore per tarare alcuni aspetti che ancora devono essere messi a punto e per fare un primo rendiconto del molto che è stato fatto in questa città: penso al recupero delle ferrovie e delle vie chiuse a causa del crollo, all’apertura di nuove strade per una viabilità alternativa, ma anche ai risarcimenti alle imprese e ai privati, agli autotrasportatori, che abbiamo cominciato a risarcire proprio in questi giorni con somme importanti, alla zona franca urbana”, afferma il presidente Toti.

“Cercheremo di allargare la rete dell’assistenza e dell’aiuto a tutte quelle aziende che, per vari motivi, sono rimaste fuori dalle maglie di un decreto fatto in fretta subito dopo la tragedia, e che può essere migliorato”, continua Toti.

Durante la riunione a Palazzo Chigi, Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci, chiederanno la proroga dei loro mandati da commissari, rispettivamente all’emergenza e alla demolizione/ricostruzione del Ponte Morandi, in scadenza rispettivamente il 15 agosto e il 4 ottobre. “Lo stato di emergenza, nelle nostre previsioni, dovrebbe essere prolungato almeno fino alla ricostruzione del ponte, o a qualche mese dopo. Direi almeno la prima metà del 2020, tenendo presente che su quel Decreto Genova e sull’emergenza di Protezione Civile lavorano molte persone che sono utili a mandare avanti la città oggi: dipendenti aggiuntivi del Comune, di Regione, delle istituzioni periferiche dello Stato”, conclude Toti.