Conte: basta insulti, incontrerò i governatori sull’Autonomia

"Meglio un progetto sostenibile, una cattiva riforma verrebbe bocciata"

LUG 21, 2019 -

Roma, 21 lug. (askanews) – “Se il confronto civile terrà il luogo degli insulti più recenti, mi dichiaro sin d’ora disponibile a incontrare i vostri governatori, per considerazione nei confronti” dei cittadini di Lombardia e Veneto, “anche prima di portare la bozza finale in Consiglio dei ministri, in modo da poterli tenere compiutamente aggiornati”. Così il premier Giuseppe Conte in una lettera al ‘Corriere della Sera’ in cui si rivolge direttamente ai cittadini di due delle Regioni che hanno richiesto un’autonomia rafforzata”, promettendo che “tornerò presto a farvi visita”. Ma “ai vostri governatori – sottolinea Conte – chiedo rispetto per me e per tutti i ministri che stanno lavorando con me, indistintamente, della Lega e del Movimento 5 Stelle. Le agenzie riportano, da ultimo, dichiarazioni che scadono nell’insulto, tanto più inaccettabili in quanto pronunciate da rappresentanti istituzionali e rivolte a rappresentanti istituzionali”.

Nel merito, il premier rimarca che “per me l’autonomia non è una bandiera regionale da sventolare, ma una riforma che farà bene a voi e all’Italia intera”. Il punto è che “il progetto riformatore è molto importante sul piano politico e molto complesso sul piano giuridico, ed era prevedibile che – approssimandosi i passaggi decisivi – la tensione politica e mediatica salisse sempre più”.

Ma “se non potremo accogliere, per intero, tutte le richieste che ci sono pervenute e non potremo trasferire, in blocco, tutte le materie che ci sono state indicate, non sarà per insensibilità nei vostri confronti”. Ma perchè “piuttosto che declamare una cattiva riforma destinata a cadere sotto la scure della Corte Costituzionale, è preferibile realizzare un progetto ben costruito, che vi offra vantaggi reali e sostenibili nel tempo.

Le vostre richieste – assicura Conte – stanno a cuore anche a noi. Come pure ci sta a cuore la sorte dei restanti 45 milioni di cittadini italiani”.

Anche “il lavoro istruttorio sin qui svolto – spiega il presidente del Consiglio – è stato molto faticoso. Si tratta di trasferire interi blocchi di competenze, legislative e amministrative, dallo Stato alle Regioni che lo richiedono”. Ma ora “manca ancora poco e poi saremo pronti per portare in Cdm la bozza finale. Avremo un testo serio e credibile che verrà incontro alle vostre richieste e nel contempo sarà compatibile con il disegno costituzionale. Mi piacerebbe portare questa bozza e metterla in votazione già alla prossima riunione del Cdm”.

Tuttavia, avverte Conte, “le ultime dichiarazioni e le polemiche stanno compromettendo questi ultimi passaggi”, in particolare perchè “esprimere giudizi su singole questioni non può che condurre a una visione parziale e limitata”, mentre il giudizio finale “andrebbe riservato alla bozza definitiva”.

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