Sea Watch, la capitana Rackete chiede chiusura social Salvini

L'avvocato: sono strumento di un reato, diffamazione e istigazione

LUG 11, 2019 -

Roma, 11 lug. (askanews) – Tra oggi pomeriggio e domani mattina sarà formalmente depositata in Procura, a Roma, la querela di Carola Rackete, capitana dalle Sea Watch nei confronti del ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Nella denuncia, si ipotizzano i reati di istigazione a delinquere e diffamazione. E per questo gli avvocati chiedono il sequestro preventivo delle pagine Facebook e social del ministro. L’avvocato Salvo Tesoriero, legale della Sea Watch, che insieme ad Alessandro Gamberini ha preparato l’esposto spiega che “è tutto pronto, stiamo solo aspettando di riavere l’originale con la firma di Carola Rackete per poterlo depositare” e – spiega – “abbiamo formulato una richiesta di sequestro preventivo che ha ad oggetto le pagine Facebook e Twitter nelle quali sono riportate le frasi e i contenuti diffamatori e istigatori che noi denunciamo nell’atto”.

“Tutto questo – sottolinea l’avvocato – non ha niente a che fare con la libertà di espressione, perché libertà di espressione non vuol dire legittimazione a diffamare, a istigare a delinquere. Se c’è un reato quindi noi chiediamo il sequestro dello strumento attraverso il quale il reato viene realizzato”.

Gtu MAZ