“Lo scandalo del Csm è la P2 del Pd” (così Di Maio)

Volevano sabotare il caso Consip

GIU 18, 2019 -

Roma, 18 giu. (askanews) – Lo scandalo delle toghe “è sconcertante. Sto leggendo come tutti le intercettazioni telefoniche e vengono i brividi. Quando queste vicende toccano i politici ci arrabbiamo ma ormai non ci meravigliamo più. Quando invece si vengono a sapere certe dinamiche interne al Csm c’è da rabbrividire”. Lo dice il vicepremier M5s Luigi Di Maio in una intervista alla Verità.

“Anche stavolta il peggio, a quanto si legge, lo ha dato il Pd.

Se tutto sarà confermato siamo alla P2 del Pd. Chi scende in politica deve sapere che i poteri dello Stato sono divisi.

Sentire di intercettazioni in cui insieme ad alcuni esponenti della magistratura qualcuno sembra provare a scegliere il capo della Procura che lo indaga su Consip è raccapricciante”, aggiunge.

“A questo punto – prosegue Di Maio – penso sia necessaria la riforma della giustizia. Bisogna partire dall’assunto che se un magistrato scende in politica poi non si può più tornare indietro. Poi bisogna agire sui tempi della giustizia.

L’obiettivo è dimezzarli”. Quanto al Csm “si modificano i meccanismi elettorali. Ne discuteranno il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il mnistro della Giustizia Alfonso Bonafede. Serve un segnale forte pure sul conflitto di interessi. Quelli per anni hanno criticato Berlusconi per il conflitto di interessi e poi sono quelli che avendo un conflitto di interessi sono finiti in un’inchiesta e hanno provato a sabotarla. È venuto il momento di fare quella legge che è nel contratto, per noi è una priorità”.

Luc/Int9