M5s pronto a dire sì a Bagnai, ma su rimpasto stoppa Salvini

"Se vuole cambiare la squadra deve chiederlo ufficialmente"

GIU 11, 2019 -

Roma, 11 giu. (askanews) – Il M5s non si metterebbe di traverso sulla nomina di Alberto Bagnai, economista della Lega e presidente della Commissione Finanze del Senato, a ministro per i Rapporti con l’Unione europea, ma su un eventuale rimpasto di governo i pentastellati stoppano preventivamente Matteo Salvini.

Bagnai, secondo i rumors di queste ore, è il primo candidato del Carroccio a prendere il posto di Paolo Savona, che nel marzo scorso ha lasciato il ministero per passare alla presidenza della Consob. La decisione sarà presa “a breve”, ha assicurato stasera in conferenza stampa il titolare del Viminale. Per la Lega Bagnai è una ‘bandiera’ importante, per le posizioni sempre molto critiche sull’Europa e l’euro. E il M5s non è intenzionato fare una battaglia contro l’economista fiorentino. “E’ uno dei nomi che circolano – spiega un esponente pentastellato di primo piano – e noi non diremmo di no. Del resto non è una carica particolarmente importante, un ruolo di primissimo piano”.

L’eventuale nomina di Bagnai, però, ammonisce il Movimento, non può essere l’occasione per mettere mano alla compagine di governo. Salvini ha fatto capire piuttosto chiaramente, in campagna elettorale, che vedrebbe di buon occhio la sostituzione del titolare delle Infrastrutture Danilo Toninelli, ma anche del ministro dell’Ambiente Sergio Costa, o di quelle della Difesa, Elisabetta Trenta, e della Salute, Giulia Grillo. “Per noi – spiega la fonte pentastellata – un rimpasto non è sul tavolo. Poi se Salvini lo chiederà ufficialmente valuteremo. Certo è che dovrà essere lui a spiegare perché chiede poltrone dopo aver passato dei mesi a dire che non chiede poltrone”.

Il tema del rimpasto, secondo quanto si apprende, non sarebbe stato affrontato nel vertice a tre della scorsa notte, ma potrebbe essere all’ordine del giorno del prossimo incontro, che non è ancora stato fissato. Si vedrà se in quella sede, oltre alla sostituzione di Savona, Salvini porrà anche la questione di un nuovo assetto dell’esecutivo. C’è poi il tema della scelta del membro dell’Italia nella Commissione Ue. Un nome che circola è quello di Giancarlo Giorgetti, ma oltre allo scarso entusiasmo dell’interessato, per la Lega il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio è troppo importante, a maggior ragione in un momento di rapporti non serenissimi con Conte.

“Io faccio quello che serve, quello che mi chiedono faccio”, si è limitato a dire oggi Giorgetti a chi gli chiedeva se il suo nome è sul tavolo.