Urne aperte fino alle 23 per i ballottaggi,si vota in 136 Comuni

Oltre 3 mln mezzo di elettori al voto. Verdetto in notturna. Sfida centrodestra-centrosinistra.M5s in campo solo a Campobasso.

GIU 9, 2019 -

Roma, 9 giu. (askanews) – Urne aperte dalle 7 fino alle 23 nei 136 Comuni italiani chiamati al voto per i ballottaggi per l’elezione dei rispettivi Sindaci, dopo il primo turno di due domeniche fa. A tornare nei 4.431 seggi aperti in molte Regioni italiane, secondo i dati del Viminale, sono oggi 3 milioni e 648.485 cittadini. Alle 12 e alle 19 sono previste le rilevazioni parziali sull’affluenza alle urne. Mentre il dato definitivo sarà reso noto a chiusura seggi, dopo le 23. Ovvero, quando inizieranno senza soluzione di continuità le operazioni di scrutinio. Il verdetto sui nuovi Sindaci è dunque atteso in nottata.

La sfida – ci sono anche 15 capoluoghi di provincia – vede protagonisti i candidati di centrosinistra contro quelli di centrodestra perché il Movimento cinque stelle, che partecipava solo nel 7% dei comuni alle elezioni amministrative, ha avuto, anche laddove presente, esiti deludenti. A questo proposito Campobasso è l’unico capoluogo in cui il candidato M5s è arrivato al secondo turno: il grillino Roberto Gravina (29,41%) sfiderà Maria Domenica D’Alessandro, del centro destra, che al primo turno aveva un forte vantaggio (39,71%).

Una delle competizioni più interessanti è a Ferrara, città storicamente di ‘sinistra’ dove però alle Europee la Lega ha preso 16 punti percentuali in più del Pd. Qui Alan Fabbri, uno dei fedelissimi del leader della Lega Matteo Salvini ma sostenuto da tutto il centrodestra (nel 2009 divenne il primo sindaco leghista dell’Emilia Romagna, a Bondeno), non è riuscito a passare al primo turno, ottenendo il 48,44%. Per conquistare la vittoria dovrà battere Aldo Modonesi, centrosinistra, che ha ottenuto il 31,75%.

A Livorno, città dove è nato il Pci e dove i Cinque Stelle che l’hanno amministrata negli ultimi cinque anni sono diventati il terzo partito, il giornalista Luca Salvetti, centrosinistra, con il 34,2% dei consensi va al ballottaggio contro Andrea Romiti, centrodestra, portavoce provinciale di Fratelli d’Italia, al 26,64%.

A Reggio Emilia il candidato del centrosinistra Luca Vecchi ha sfiorato la vittoria al primo turno con il 49,13% ma deve misurarsi con Roberto Salati, centrodestra, al 28,22%. Quadro simile a Prato dove Matteo Biffoni, centrosinistra, sindaco uscente, sfida, forte del 47,16% dei consensi, Daniele Spada, centrodestra, che ha raccolto il 35,12% al primo turno.

A Potenza duellano Mario Guarente, centrodestra, che al primo turno ha ottenuto il 44,73% e Valerio Tramutoli, sostenuto da due liste civiche, con il 27,41%.

Tira brutta aria per il centrosinistra in Piemonte, in linea con la perdita della presidenza della Regione andata ad Alberto Cirio del centrodestra, dopo la sconfitta del Dem Sergio Chiamparino. A Biella il sindaco uscente del centrosinistra, Marco Cavicchioli non ha superato il primo turno fermandosi al 21,48% dei consensi. La partita è tra il candidato del centrodestra Claudio Corradino, che ha ottenuto il 39,95% dei consensi, e Donato Gentile, sostenuto da liste civiche e fermo al 27,57% dei voti. Sarà dirimente vedere dove andranno i voti raccolti dall’esponente di centrosinistra.

A Verbania la sindaca uscente del centrosinistra Silvia Marchionini sfida, con il 37,5%, il candidato del centrodestra Giandomenico Albertella che al primo turno aveva raggiunto già il 45,81%. A Vercelli la sindaca uscente Maura Forte, Pd, che ha ottenuto il 24,66% si confronta con Andrea Corsaro, il candidato del centrodestra e già sindaco, che al primo turno ha ottenuto il 41,89%.

Ad Avellino, dove il sindaco M5s è stato sfiduciato dopo soli cinque mesi di governo, il centrosinistra si è diviso tra il candidato ‘ufficiale’ del Pd Luca Cipriano (32,5%) e Gianluca Festa (28,6%), spesso in disaccordo con la linea maggioritaria del partito.

Eletti al primo turno i sindaci di Firenze, Bari, Perugia, Bergamo, Lecce, Pesaro, Modena dove sono stati riconfermati gli uscenti Dario Nardella, Antonio Decaro, Andrea Romizi, Giorgio Gori, Carlo Salvemini, Matteo Ricci, Giancarlo Muzzarelli. A Pescara e a Vibo Valentia hanno avuto la meglio al primo turno i candidati del centrodestra Carlo Masci e Maria Limardo.

Alle elezioni amministrative è ammesso il voto disgiunto: si può votare per un candidato sindaco e per la lista ad esso collegata o in alternativa può votare per un candidato sindaco e per una lista non collegata.