Di Maio: manovre correttive no,su procedura Ue parli Parlamento

"Trattativa con Bruxelles non la devono fare i burocrati. Vogliamo fermare l'infrazione"

GIU 6, 2019 -

Roma, 6 giu. (askanews) – “Per me non ci devono essere manovre correttive. Bisogna spiegare quello che abbiamo fatto, ma la trattativa non la devono fare i burocrati. Si troveranno i modi, in commissione Finanze. Devono esserci atti di indirizzo politico”. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, leader M5s e ministro di Sviluppo e Lavoro, replicando alle richieste che arrivano al Governo italiano da Bruxelles, all’indomani dell’annuncio della procedura di infrazione contro il nostro Paese.

“Inizia una trattativa per fermare la procedura di infrazione per me non ci devono essere manovre correttive. Sia ben chiara una cosa: per me questa trattativa non la devono fare i burocrati.Deve passare anche per il Parlamento con degli atti di indirizzo in modo tale da mettere tutti i paletti politici che servono per tutelare i cittadini. Si troveranno i modi magari non si deve coinvolgere tutta l’aula, ma per esempio in commissione Finanze, ci devono essere degli atti di indirizzo da parte delle forze politiche perché in questo momento i funzionari di stato si devono attenere agli indirizzi politici perché in questo momento noi non possiamo permettere che si tolgano diritti ai cittadini e alle imprese. Nella trattativa dei prossimi giorni spiegheremo che siamo forti delle nostre ragioni”.

Più in generale, sul merito della trattativa da intavolare fra Roma e Bruxelles, “non penso – ha detto il capo politico M5s- che i parametri europei vadano aboliti tutti, però soprattutto per gli investimenti nella Green economy, nell’ambiente e nell’abbassamento del costo del lavoro e dunque del cuneo fiscale bisogna poter andare fuori dai parametri deficit-pil, così da permetterci di rilanciare davvero un’economia che in questo momento si sta fermando in tutta Europa”.