Salvini: M5s insulta ma non c’è alternativa a questo governo

Abbiamo troppo da fare per dare soddisfazione a chi vuole che cada

MAG 15, 2019 -

Roma, 15 mag. (askanews) – “Sono troppe settimane che continuano a piovermi addosso insulti. Io non rispondo”. Matteo Salvini in un’intervista al Corriere della sera si riferisce a una battuta di Luigi Di Maio, secondo cui prima il vicepremier leghista aveva la felpa e poi, con il caso Siri, ha indossato l’abito della vecchia politica. Anche Giancarlo Giorgetti ieri ha detto di non credere che resterà fino al termine della legislatura.

Ai leghisti che gli chiedono di mandare a quel paese Di Maio e il governo Salvini risponde che “abbiamo troppo da fare. E che non esiste una maggioranza alternativa. Per dire: l’obiettivo non è quota 100, è quota 41: se hai lavorato per 41 anni, vai in pensione. E poi la riforma della giustizia, della scuola, l’autonomia, la riforma fiscale”.

Salvini spera ancora che sia possibile continuare e cita i dati del suo ministero: “I reati quest’anno sono diminuiti del 15%. Nel dettaglio: rapine -20%, furti -15%, estorsioni -16%, omicidi -12%, tentati omicidi -16%, violenze sessuali -32%. Ah, dimenticavo: sbarchi, -91%. Io mi auguro che tutti i ministri portino il mio stesso fatturato positivo. Perché, appunto, abbiamo troppo da fare per dare soddisfazione a chi vuole che il governo salti. Certo, basta con gli attacchi”.

Dietro gli attacchi dell’alleato, dice, “Temo che abbiano influito i sondaggi e le Regionali. Noi abbiamo vinto dappertutto, ma quelle sono elezioni locali. Perché il governo sta lavorando e dunque i continui attacchi sono ingiustificati”.

Molti leghisti sono convinti che ci sia un feeling tra Procure e 5 Stelle, che Piercamillo Davigo sia il loro ispiratore…”Ma no, non credo – risponde il leader della Lega -. Resto convinto che ci voglia una profonda riforma della giustizia fatta con e non contro magistrati e avvocati. Fermo restando che la separazione delle carriere e la responsabilità dei magistrati sono un principio di civiltà”.

Quanto all’ipotesi di un vertice di governo Salvini precisa: “Io sono a disposizione, certo… Però, nessuno mi ha chiamato, non è che sia io a non volermi riunire. Domani (oggi, ndr) peraltro sono a Roma, ho il Comitato per la sicurezza. Quindi, se qualcuno vuole…” Poi parla del tema caro alla Lega su cui i pentastellati stanno frenando: “Le autonomie sono pronte da molte settimane, ci sono tutti pareri. Ma quale accordo politico manca?”.

“Alcuni provvedimenti approvati da questo governo non sono affatto nel dna della Lega. Pensi al reddito di cittadinanza: vedo tra l’altro che ha aumentato le separazioni e i divorzi, che ci sono persone che fanno acquisti strani… Ma va bene: si controllerà. Però, sulle autonomie io ho dato la mia parola e la mia parola vale. E poi non capisco, mi parlano di sanità di serie A e di serie B. Il fatto è che oggi è così. Noi siamo convinti che l’autonomia sia il rimedio. Ma non c’è solo quello: dicono no immotivati al decreto sicurezza, no alla flat tax. Tanti no in sintonia con Renzi”, conclude.