Fico: un dovere morale prevenire infortuni e morti sul lavoro

"Avanti senza esitazioni con lotta a fenomeno odioso caporalato"

MAG 14, 2019 -

Roma, 14 mag. (askanews) – “Assicurare la sicurezza, prevenire gli infortuni e le morti, non è soltanto un dovere morale ma la condizione necessaria per restituire al lavoro la dignità che la Carta Costituzionale gli riconosce, per attuare la sua funzione di strumento attraverso il quale l’uomo può realizzarsi”. Lo ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, intervenendo al convegno “Lavorare in sicurezza. Dialogo per la sicurezza sul lavoro”, nella sala della Regina di Montecitorio.

Fico ha ricordato che “nel 2018, secondo le rilevazioni dell’INAIL, sono state 1.133 le morti sul lavoro e 641.261 le denunce d’infortunio. Numeri che richiamano noi tutti a non abbassare mai la guardia e a garantire l’effettività di diritti previsti in modo specifico dalla nostra Costituzione”.

“La sicurezza – sottolinea Fico – va garantita non soltanto per il lavoro subordinato, ma anche per quello autonomo o per i rapporti di collaborazione: tutti, a prescindere dunque dalla natura dell’impiego, devono avere gli stessi livelli di tutela in caso di infortunio e di malattia professionale. E non può in alcun modo essere messa a rischio dall’organizzazione dei processi di produzione o dalle modalità di prestazione del lavoro e tanto meno dalla mera esigenza di ridurre i costi”.

“Questo non significa tuttavia che oneri e responsabilità – ragiona il presidente della Camera – debbano gravare esclusivamente sulle imprese. Occorre piuttosto un dialogo strutturato tra tutti i soggetti, istituzionali e non, che hanno un ruolo nell’assicurare la sicurezza sul lavoro”.

Per Fico “è prioritario sensibilizzare imprese e lavoratori ad una cultura del lavoro focalizzata sull’importanza e sull’inderogabilità delle regole di sicurezza”, è “importante intensificare le attività di informazione e formazione” e devono “naturalmente essere rafforzate, nella qualità e nella quantità, le attività ispettive sui luoghi di lavoro”, e va reso “pienamente operativo il Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro”.

“Non meno importante – ha concluso Fico – è la prosecuzione, senza esitazioni, della lotta a un fenomeno odioso come il caporalato. Un fenomeno caratterizzato da una negazione radicale dei diritti dei lavoratori a cominciare proprio dalla sicurezza. Ce lo ricordano i numerosi incidenti mortali di cui sono stati vittime i braccianti”.