Editoria, lettera Campidoglio a agenzie stampa. Gasparri: è delirio

"Chiesti legami parentela tra giornalisti e dipendenti Comune"

MAR 23, 2019 -

Roma, 23 mar. (askanews) – “Siamo al delirio. In questi giorni le agenzie di stampa si sono viste recapitare una lettera del direttore dell’ufficio stampa del Comune di Roma Capitale con la quale, in riferimento agli abbonamenti alle stesse agenzie da parte del Comune, si pongono dei quesiti assurdi. Per verificare l’esistenza di eventuali conflitti di interesse, le agenzie dovrebbero recapitare al Comune l’elenco dei propri dipendenti (chi sa perché), specificando se sussistano ‘rapporti di parentela o affinità’ tra un qualsiasi dipendente dell’agenzia e di un qualsiasi dipendente di Roma Capitale”. Lo ha detto il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri facendo riferimento ad un articolo de Il Giornale in cui si dà conto dell’iniziativa del Campidoglio e si sottolinea come ciò avvenga in piena trattativa per il rinnovo delle convenzioni delle agenzie di stampa con il comune di Roma.

Secondo Gasparri la missiva comunale lascia intendere che “perché ci sia un conflitto basta anche un lontano rapporto di affinità tra un fattorino di una agenzia e un vigile urbano o un usciere del Campidoglio. Su questo delirio ho presentato una interrogazione alla presidenza del consiglio, per stroncare questa ulteriore farneticazione grillina. Un adempimento assurdo, ingiustificato, impossibile da attuare. Le agenzie di stampa, alcune per fortuna ancora di significative dimensioni – ha continuato l’ex ministro delle Comunicazioni – dovrebbero trasformarsi in agenzie investigative per dettagliare legami irrilevanti per scopi non chiari”.

Il Comune di Roma, ha sottolineato, “è nelle mani di un pugno di sciagurati, incapaci e irresponsabili, in qualche caso anche accusati di disonestà. Una vergogna assoluta. Questa lettera va ritirata subito. Il delirio deve cessare. La follia deve cedere il passo alla vera trasparenza. La Raggi ha dimostrato una volta di più di essere una incapace e una irresponsabile, oltre che una nemica della libera informazione”.