Italia-Cina, Garavini: da governo posizione ondivaga e mai chiara

La senatrice Pd della Circoscrizione "Parlamento coinvolto solo in maniera laterale"

MAR 21, 2019 -

Roma, 22 mar. (askanews) – “Il memorandum rappresenta un tema delicato proprio poiché coinvolge la tutela degli asset strategici nazionali e la protezione dei dati sensibili del nostro Paese e di tutti noi cittadini. A fronte di questo delicato equilibrio da preservare, il Governo ha adottato una posizione ondivaga e mai chiara”. Lo afferma la senatrice del Pd Laura Garavini, eletta nella circoscrizione Estero Europa, a proposito del memorandum di intesa Italia-Cina.

“Penso che il Governo dovrebbe chiarire in Parlamento. Per questo come gruppo Pd abbiamo presentato un’interrogazione parlamentare affinché il Governo riferisca in aula la reale posizione dell’Italia sulla ‘Via della Seta’”.

Non è stata affrontata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte in occasione della relazione in vista del Consiglio europeo? “Si tratta di una questione troppo rilevante per essere affrontata solamente in maniera laterale, all’interno di un dibattito dedicato ad altre tematiche, come ieri durante l’intervento del premier Conte alle Camere”, risponde Garavini.

Insomma, nel governo, aggiunge Garavini “ogni esponente si è lasciato andare a dichiarazioni diverse, via social o a mezzo stampa. Non si capisce quale sia la linea della maggioranza”. Tra le perplessità e gli argomenti di cautela per la firma del memorandum Italia-Cina c’è quello sulla collocazione dell’Italia rispetto alla linea dell’Ue. E “l’Italia si sta già isolando non a causa del solo atteggiamento con il quale si è comunicata l’adesione al memorandum, ma per l’intera gestione della politica estera gialloverde”, ha osservato Garavini.

“Aprire un varco alla presenza cinese può essere controproducente e anche pericoloso per la sicurezza nazionale in determinati settori strategici”, ha aggiunto. “Noi siamo un Paese vocato all’export e agli scambi commerciali. Siamo e dobbiamo rimanere aperti alle opportunità. Ma questa apertura deve tenere conto dei rapporti con i partner tradizionali e deve prevenire possibili conseguenze negative derivanti da aperture eccessive o mal indirizzate”. Secondo la senatrice Dem, dunque, “uno sbilancio della politica estera non può che essere preoccupante”.

“Proprio perché viene strategicamente perseguita una linea isolazionista che, mentre proclama un sovranismo apparente, in realtà non fa altro che introdurre un inquietante isolamento mai conosciuto nella storia dell’Italia”.

“Un isolamento – ha conclusa la senatrice della Circoscrizione Europa – che sta già avendo ripercussioni estremamente negative per l’intero sistema Paese, anche in termini di alleanze con gli altri Stati. Ed è destinato a diventare fallimentare anche più di quanto non lo sia già. Su tutti i fronti. Sia dal punto di vista migratorio, non è un caso se non sono stati fatti tutti i rimpatri. Sia sul fronte economico, dove stiamo registrando un calo drammatico nei livelli di export e di ricevimento degli investimenti internazionali in Italia”.