Coldiretti: Lombardia resta a secco con -55% acqua rispetto…-2

MAR 15, 2019 -

Milano, 15 mar. (askanews) – La grave siccità nelle campagne del nord provocata da precipitazioni invernali dimezzate (-50%) rispetto alla media storica è solo l’ultimo capitolo degli effetti delle anomalie climatiche con il ripetersi di eventi estremi che sono costati all’agricoltura italiana oltre 14 miliardi di euro in un decennio tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

La siccità – precisa la Coldiretti – è diventata l’evento avverso più rilevante per l’agricoltura nazionale in termini di danni economici a carico soprattutto delle produzioni, con due annate gravi nel 2012 e nel 2017 mentre per quanto riguarda i fenomeni precipitativi violenti, i danni riguardano sia le produzioni, sia le strutture e le infrastrutture. Su un territorio meno ricco e più fragile per l’abbandono forzato dell’attività agricola in molte aree interne si abbattono – continua la Coldiretti – gli effetti dei cambiamenti climatici, favoriti anche dal fatto che l’ultima generazione in 25 anni è responsabile in Italia della scomparsa di oltre un quarto della terra coltivata (-28%) per colpa della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile in Italia ad appena 12,8 milioni di ettari. La disponibilità di terra coltivata significa produzione agricola di qualità ma anche sicurezza ambientale per i cittadini nei confronti del degrado e del rischio idrogeologico.

“Il settore agricolo – conclude Recchia – è anche il più impegnato a contrastare gli effetti del clima pazzo e a promuovere l’uso razionale delle risorse idriche. Si tratta di una sfida cruciale per le nostre imprese che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”.