Attività di governo del 14 febbraio 2019

FEB 18, 2019 -

Roma, 18 feb. (askanews) – IL FATTO

Via libera Cdm a riforma dirigenza pubblica amministrazione

Il Consiglio dei ministri si è riunito giovedì 14 febbraio 2019, alle ore 19.58 a Palazzo Chigi (è terminato alle ore 20.57), sotto la presidenza del Vicepresidente Luigi Di Maio. Nel corso dello svolgimento della riunione, la presidenza è stata assunta dal Vicepresidente Matteo Salvini. Nella prima parte della riunione, ha svolto le funzioni di Segretario il Ministro per i rapporti con il Parlamento e per la democrazia diretta Riccardo Fraccaro, nella seconda il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione Giulia Bongiorno, ha approvato, in esame definitivo, un disegno di legge che delega il Governo, entro diciotto mesi dall’approvazione, ad adottare uno o più decreti legislativi per il miglioramento della pubblica amministrazione, con particolare riguardo a una complessiva riforma del lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni. L’obiettivo del provvedimento è di individuare soluzioni concrete per garantire l’efficienza delle pubbliche amministrazioni, il miglioramento dell’organizzazione amministrativa e l’incremento della qualità dei servizi erogati, in primo luogo mediante una riforma del rapporto di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni che punti alla valorizzazione del merito, della competenza e delle capacità organizzative e relazionali del personale. Al riguardo, l’intervento normativo concerne i vari aspetti in cui tale rapporto si articola: accesso al pubblico impiego e alla qualifica dirigenziale, procedure di mobilità, procedimenti di valutazione delle competenze e procedimenti disciplinari. Inoltre, il provvedimento prevede le modifiche necessarie per garantire la coerenza giuridica, logica e sistematica della normativa, anche attraverso l’elaborazione di testi unici. Tra le novità: l’obbligo dei dirigenti di adeguare la propria prestazione lavorativa nella sede di lavoro alle esigenze dell’organizzazione e dell’incarico dirigenziale svolto, nonché a quelle connesse con la corretta gestione e il necessario coordinamento delle risorse umane, anche mediante la presenza quotidiana nella sede di lavoro; l’istituzione di un sistema nazionale di valutazione della performance coordinato dal Dipartimento della funzione pubblica, finalizzato anche all’individuazione e condivisione delle buone pratiche in materia di gestione del ciclo della performance; il coinvolgimento di utenti in rapporto diretto con l’amministrazione; l’utilizzazione di soggetti, anche estranei alla pubblica amministrazione, in possesso di un’effettiva competenza in materia di organizzazione amministrativa e di gestione delle risorse umane. Il testo tiene conto del parere espresso dalla Conferenza unificata.

OBIETTIVO SUL CONSIGLIO DEI MINISTRI DEL 14 FEBBRAIO 2019

Ratifica ed esecuzione di accordi internazionali 

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Enzo Moavero Milanesi, ha approvato sette disegni di legge di ratifica ed esecuzione di altrettanti Accordi internazionali. Di seguito le principali previsioni dei provvedimenti.

L’Accordo delinea le basi per un partenariato rafforzato ad ampio spettro, spaziando dalle relazioni commerciali agli investimenti, fino alla promozione e facilitazione di svariati settori della cooperazione, con lo scopo principale di sviluppare e stabilire soluzioni innovative comuni. In particolare, si consolidano e rafforzano: la cooperazione in materia di politica estera e di sicurezza di interesse comune; la cooperazione economica e commerciale; la cooperazione settoriale, relativa a ricerca e innovazione, istruzione e cultura, migrazione, lotta contro il terrorismo, lotta contro criminalità organizzata e criminalità informatica, cooperazione giudiziaria, tutela dei diritti di proprietà intellettuale.

L’Accordo è volto a instaurare un partenariato rafforzato tra le Parti, rafforzando il dialogo politico e la cooperazione in diversi settori: politica estera e di sicurezza; sviluppo globale e aiuti umanitari; economia e commercio; giustizia, libertà e sicurezza; ricerca, innovazione e società dell’informazione; istruzione, cultura e contatti interpersonali; sviluppo sostenibile, energia e trasporti. Nel settore economico-commerciale, l’Accordo ha in particolare l’obiettivo di agevolare gli scambi e promuovere gli investimenti, coerentemente con i principi dell’Organizzazione Mondiale per il Commercio (OMC).

L’Accordo istituisce la Fondazione UE-ALC, quale organizzazione internazionale dotata di personalità giuridica a norma del diritto internazionale pubblico, i cui membri sono l’Unione europea, i suoi Stati membri e i Paesi dell’America latina e dei Caraibi.

La Fondazione UE-ALC è concepita come strumento volto a rafforzare il processo di partenariato strategico fra l’UE e la CELAC, coinvolgendo la società civile e avvalendosi di altri attori, quali le istituzioni accademiche, al fine di favorire la conoscenza e la comprensione reciproche, la visibilità delle due regioni e del partenariato.

L’Accordo stabilisce i principi alla base della cooperazione in generale e i diritti e gli obblighi della Svizzera in settori quali la sicurezza e il controllo delle esportazioni. Inoltre, regola la cooperazione della Svizzera nel quadro del programma GALILEO in modo da disciplinare i principi di futura collaborazione e le disposizioni complementari nel campo della sicurezza, della standardizzazione e della certificazione.

L’Accordo ha l’obiettivo di sviluppare ulteriormente i rapporti di amicizia tra Italia e Australia in ambiti strategici per i due Paesi. In particolare, si mira a consolidare e approfondire ulteriormente la collaborazione e la ricerca pubblica e privata in campo scientifico e tecnologico, nonché a migliorare le rispettive conoscenze tecnologiche e dotazioni infrastrutturali, anche a beneficio del mutuo sviluppo economico.

L’Accordo estende la cooperazione tra i due Paesi nei settori dell’istruzione, dell’università e della ricerca scientifica, puntando in particolare alla cooperazione accademica con accordi tra università, scambi e visite di docenti, lettori e ricercatori universitari, l’assegnazione di borse di studio a studenti e laureati ai fini del conseguimento di un titolo universitario o per attività di ricerca e, infine, l’organizzazione di incontri periodici tra rappresentanti dei due Paesi per la realizzazione di obiettivi comuni.

L’Accordo ha l’obiettivo di sviluppare ulteriormente i rapporti di amicizia tra Italia e Singapore, in ambiti che possono ricoprire un ruolo sostanziale nel rafforzamento delle relazioni bilaterali. Lo scopo principale dell’accordo è dunque di consolidare e approfondire ulteriormente la collaborazione e la ricerca pubblica e privata in campo scientifico e tecnologico, nonché di migliorare le rispettive conoscenze tecnologiche e dotazioni infrastrutturali, anche a beneficio del mutuo sviluppo economico. Nello specifico, le forme di attività di cooperazione sulla base di questo Accordo possono essere: incontri di vario genere, incontri di esperti, discussione e scambio di informazioni nel campo scientifico e tecnologico di carattere generale o specifico, scambi di informazioni concernenti attività, politiche, norme e regolamenti nel campo della ricerca e dello sviluppo ed infine, la realizzazione di programmi e progetti di cooperazione.

LE ALTRE DECISIONI DEL CDM DEL 14.02.2019

Attuazione della direttiva (UE) 2016/797 del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 maggio 2016 relativa all’interoperabilità del sistema ferroviario dell’Unione europea (decreto legislativo – esame preliminare)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei Paolo Savona e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che, in attuazione della direttiva (UE) 2016/797 del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 maggio 2016 relativa all’interoperabilità del sistema ferroviario dell’Unione europea.

La direttiva ha l’obiettivo di definire un livello ottimale di armonizzazione tecnica per facilitare, migliorare e sviluppare i servizi di trasporto ferroviario all’interno dell’Unione e con i paesi terzi e di contribuire al completamento dello spazio ferroviario europeo unico, nonché alla progressiva realizzazione del mercato interno.

La direttiva (UE) 2016/797 costituisce, insieme alla direttiva (UE) 2016/798 del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 maggio 2016 sulla sicurezza delle ferrovie e al regolamento (UE) 2016/796 il cosiddetto Pilastro Tecnico del IV Pacchetto Ferroviario.

Attuazione della direttiva (UE) 2016/798 del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 maggio 2016 sulla sicurezza delle ferrovie (decreto legislativo – esame preliminare)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei Paolo Savona e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che, in attuazione della direttiva (UE) 2016/797 del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 maggio 2016 relativa all’interoperabilità del sistema ferroviario dell’Unione europea

La direttiva ha il fine di sviluppare e migliorare la sicurezza del sistema ferroviario dell’Unione europea, nonché di migliorare l’accesso al mercato per la prestazione di servizi ferroviari. Costituisce, insieme alla direttiva (UE) 2016/797 e al regolamento (UE) 2016/796, il cosiddetto Pilastro Tecnico del IV Pacchetto Ferroviario, pubblicato dalla Commissione europea a giugno 2016. Prevede, tra l’altro: l’armonizzazione della struttura normativa nazionale con quella europea; la ripartizione delle responsabilità fra gli attori interessati; lo sviluppo degli obiettivi comuni di sicurezza; la definizione dei principi per la gestione dei “certificati di sicurezza” per le imprese ferroviarie e delle “autorizzazioni di sicurezza” per i gestori dell’infrastruttura; la definizione dei compiti in ambito ferroviario dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (ANSFISA), e dell’organismo investigativo nazionale sugli incidenti e sugli inconvenienti ferroviari; la definizione di principi comuni per la gestione, la regolamentazione e la supervisione della sicurezza ferroviaria.

Modifiche al decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 200, di attuazione della direttiva 2005/28/CE, adottato in attuazione della delega per il riassetto e la riforma della normativa in materia di sperimentazione clinica dei medicinali ad uso umano, secondo i criteri direttivi di cui all’articolo 1, commi 1 e 2 della legge 11 gennaio 2018, n. 3 (decreto legislativo – esame preliminare)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della salute Giulia Grillo, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che, in attuazione dell’articolo 1 della legge 11 gennaio 2018, n. 3, recante la delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonché disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute, modifica il decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 200, di attuazione della direttiva 2005/28/CE.

In particolare, il decreto riordina la materia delle sperimentazioni cliniche; valorizza l’uso sociale ed etico della ricerca sostenendo quella no profit e la creazione di nuovi brevetti a partire dalla ricerca pura; snellisce le procedure per l’utilizzo a scopo di ricerca clinica di materiale biologico o clinico residuo da precedenti attività diagnostiche o terapeutiche; inserisce tra i criteri delle sperimentazioni cliniche la medicina di genere e l’età pediatrica.

Attuazione della direttiva (UE) 2015/2436 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2015, sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di marchi d’impresa nonché per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento (UE) 2015/2424, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2015, recante modifica al Regolamento sul marchio comunitario (decreto legislativo – esame definitivo)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico Luigi Di Maio, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo che attua la direttiva 2015/2436 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2015, sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di marchi d’impresa.

La direttiva prevede che, nel corso dei prossimi sette anni, gli ordinamenti nazionali introducano nuove procedure amministrative al fine di superare le disparità esistenti tra i titolari di marchi di certi Paesi rispetto a quelli di altri, sia ampliando le fattispecie già esistenti in tema di diritti derivanti dal marchio, sia estendendo l’ambito di applicazione della tutela a nuovi tipi di marchio (es. olfattivi), superando il dato della mera riproducibilità grafica; in alcuni casi, come quello nazionale, dovrà introdursi ex novo una procedura amministrativa, alternativa alla via giudiziaria, per la decadenza o la dichiarazione di nullità dei marchi.

Tra i principali profili innovati della nuova normativa, si segnalano:

Il testo tiene conto dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari competenti.

Attuazione della delega di cui all’articolo 4 della legge 25 ottobre 2017, n. 163, per l’adeguamento, il coordinamento e il raccordo della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 1257/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2012, relativo all’attuazione di una cooperazione rafforzata nel settore dell’istituzione di una tutela brevettuale unitaria, e alle disposizioni dell’Accordo su un tribunale unificato dei brevetti, ratificato e reso esecutivo ai sensi della legge 3 novembre 2016, n. 214 (decreto legislativo – esame definitivo)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della giustizia Alfonso Bonafede e del Ministro dello sviluppo economico Luigi Di Maio, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo che attua la delega di cui all’articolo 4 della legge 25 ottobre 2017, n. 163, per l’adeguamento, il coordinamento e il raccordo della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 1257/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2012, relativo all’attuazione di una cooperazione rafforzata nel settore dell’istituzione di una tutela brevettuale unitaria, e alle disposizioni dell’Accordo su un tribunale unificato dei brevetti, ratificato e reso esecutivo ai sensi della legge 3 novembre 2016, n. 214.

Il decreto modifica alcuni articoli del Codice della proprietà industriale relativi alla protezione brevettuale, con particolare riferimento all’introduzione di una tutela brevettuale unitaria (brevetto europeo con cosiddetto “effetto unitario”) negli Stati membri che partecipano alla cooperazione rafforzata.

Oltre a prevedere norme sostanziali sul brevetto europeo, si istituisce una giurisdizione comune per tutti i Paesi partecipanti, con competenza esclusiva sulle azioni di violazione, contraffazione, revoca, accertamento di nullità o non violazione dei brevetti europei, nonché alle misure provvisorie e cautelari correlate, le domande riconvenzionali, le azioni di risarcimento danni anche in relazione ai certificati protettivi complementari rilasciati sulla base di un brevetto europeo.

Si inseriscono, inoltre, tra le disposizioni transitorie e finali, disposizioni volte a garantire l’applicazione della legislazione italiana alle cause riguardanti il brevetto europeo rilasciato per l’Italia pendenti fino alla data di entrata in vigore dell’Accordo e a quelle promosse successivamente davanti all’autorità giudiziaria italiana per effetto del regime transitorio.

Il testo ha ottenuto i pareri favorevoli delle competenti Commissioni parlamentari.

Adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento UE 2016/425 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2016, sui dispositivi di protezione individuale e che abroga la direttiva 89/686/CEE del Consiglio (decreto legislativo – esame definitivo)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e dello sviluppo economico Luigi Di Maio, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo che modifica la normativa nazionale in materia di dispositivi di protezione individuale, in modo da renderla compatibile con il regolamento UE 2016/425.

L’obiettivo è di semplificare e chiarire il quadro esistente per l’immissione sul mercato di tali dispositivi, nonché di migliorare la trasparenza, l’efficacia e l’armonizzazione delle misure esistenti.

In particolare, si tratta del necessario coordinamento con le disposizione generali in materia di mercato, sicurezza e conformità dei prodotti; dell’inclusione nell’ambito di applicazione della nuova disciplina di alcuni prodotti sul mercato che svolgono una funzione protettiva per l’utilizzatore, in precedenza invece esclusi; della maggiore responsabilizzazione di tutti gli operatori economici interessati; della semplificazione e l’adeguamento di alcuni requisiti essenziali di sicurezza previsti dalle norme vigenti, secondo criteri di praticabilità e proporzionalità; della maggiore qualificazione dei requisiti da applicare alle autorità di notifica e agli altri organismi coinvolti nella valutazione, nella notifica e nella sorveglianza degli organismi notificati.

Il testo tiene conto dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari competenti.

Comunicazioni in merito ai procedimenti in corso ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione

Il Ministro per gli affari regionali e le autonomie Erika Stefani, dopo gli incontri bilaterali che ha avuto con i Ministri interessati, ha illustrato i contenuti delle intese. Il Consiglio dei ministri ne ha preso atto e condiviso lo spirito.

Il Consiglio dei ministri ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza dell’eccezionale movimento franoso che si è verificato il giorno 29 gennaio 2019 nel territorio del comune di Pomarico, in provincia di Matera.

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Salvini, tenuto conto che, all’esito di approfonditi accertamenti, sono emerse forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata che espongono il Consiglio comunale di Pachino (SR) a compromissioni del buon andamento dell’attività amministrativa, a norma dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ne ha deliberato lo scioglimento per un periodo di 18 mesi, affidandone la gestione a una Commissione straordinaria.

Il Consiglio dei ministri ha deliberato:

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Erika Stefani, ha esaminato cinquantatré leggi delle Regioni e delle Province Autonome e ha deliberato:

– di impugnare:

– di non impugnare:

Infine, il Consiglio dei ministri ha deliberato: